Categories: Interviste e Storie

Andrada, tango argentino per il Bari: “Gol per la mamma”

“Sono molto felice, aspettavo questo momento da due mesi, da quando sono arrivato. La rete la dedico alla mia famiglia, qui a Bari da tre giorni”. Il sorriso di Federico Andrada é quello di chi ha trovato la prima gioia nel calcio italiano. Minuto 73 di Bari-Perugia, pugliesi avanti 1-0. L’attaccante argentino prende palla partendo da destra, scambia con Floro Flores e dal limite lascia partire un mancino a giro che batte Leali. 2-0, San Nicola in visibilio e festa con i suoi compagni di squadra, gli stessi che in questi tre mesi forse in silenzio si chiedevano come mai Andrada non avesse mai visto il campo. “La rete è per mia mamma, la dedico a lei” ha spiegato nel postpartita il 24enne argentino, dopo aver replicato i festeggiamenti con compagni e tifosi per il 3-1 finale, che ha spedito il Bari ai playoff con due turni d’anticipo. “Sono molto contento per la rete, ho scambiato con Floro Flores e ho calciato, senza pensarci tanto”. Ricetta semplice, come quella applicata da Federico alla sua nuova vita barese.

“Abbiate pazienza, si sta adattando al nostro calcio e avrà la sua occasione a tempo debito” aveva ribadito più volte mister Fabio Grosso. L’esordio in campionato lunedì scorso a Palermo, per 12 minuti da mediano con una squadra ridotta in 9. “Mi adatto, gioco dove c’è posto” il mantra di Federico.

Mezzapunta, attaccante centrale, esterno. Tre versioni per lo stesso volto. Quello sorridente ed entusiasta di Andrada, arrivato a gennaio dal River Plate dopo aver collezionato con la maglia del Velez ha collezionato 10 presenze ed un gol nella scorsa Primera Division. “Mi sono ambientato presto, nelle mie vene c’è sangue italiano, mia nonna è di Salerno”: a dimostrarlo le sue Instagram Stories, tra mare, compagni di squadra e affetti. Con una costante: il sorriso. Lo stesso che spingerà il Bari fino agli spareggi per la promozione: “Dobbiamo mantenere la tranquillità dimostrata fin qui: ora continuiamo in questo percorso per raggiungere il nostro sogno – spiega Andrada – Siamo un gruppo fantastico e con l’aiuto dei nostri tifosi possiamo andare avanti”.

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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