“Il Real è il club con la maiuscola. C’è il Real e poi c’è il resto. Per quello che ha rappresentato nella mia storia anche il Milan è il club”, racconta Carlo Ancellotti ai microfoni de Il Messaggero.
L’allenatore italiano ha parlato a tutto tondo fra passato, il presente di nuovo sulla panchina del Real Madrid e il futuro. A proposito di passato: “Mi sarebbe piaciuto allenare Francesco Totti, una volta c’è stata una mezza possibilità. Ora c’è Mou: grande allenatore, uomo schietto, mi piace”.
Ancelotti, poi, fa il punto sulle altre panchine della Serie A: “Sarri è il profilo giusto per il dopo Inzaghi, mentre l’Inter è la favorita”. Il calcio è cambiato rispetto a quando l’ex allenatore del Milan ha iniziato la sua carriera: “Fino a pochi anni fa la costruzione dal basso era impensabile, ora si gioca in undici. Quando il portiere, però, tocca la palla più di un centrocampista qualcosa non quadra”. Si parla di “costruzione dal basso” e si pensa a Guardiola: “È uno dei più bravi, lascerà sicuramente un segno profondo nella storia del calcio”.
L’allenatore italiano, poi, parla della pandemia che ha stravolto la vita di tutto il mondo: “La sofferenza e la paura ci fanno riscoprire i rapporti umani”. Da italiano all’estero non può mancare un pensiero sui prossimi Mondiali in Qatar in vista degli spareggi di marzo che attendono l’Italia: “Ritrovarsi fuori due volte di fila sarebbe un brutto contraccolpo”, conclude Carlo Ancelotti.
L’INTERVISTA INTEGRALE SU IL MESSAGGERO DI OGGI
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