Grande nel nome, grande nei gesti: Carlo Ancelotti. Sempre il più amato, che sia Italia, Spagna o Germania. A Milano ha vinto tutto, a Madrid ha lasciato un’eredità pesante, al Bayern Monaco sta provando a fare quello ciò che a Pep Guardiola non è riuscito: prendersi la Champions League. Una scalata, quella di Carletto, che passa anche dalla capacità di mettere a proprio agio i suoi (nuovi) campionissimi. Franck Ribery è uno di quelli, a 34 anni suonati rinato sotto la sua gestione, dopo i tanti infortuni delle ultime stagioni. Decisivo, il francese, soprattutto nei grandi appuntamenti. Nell’ultimo ha lasciato il segno dopo solo 4 minuti: palla dentro di Lahm e destro preciso in rete. Borussia Dortmund abbattuto: 4-1 finale e Bundesliga ormai in cassaforte. Uno dei motivi, questo, per cui Ancelotti ha deciso di cambiarlo a poco più di 15′ dalla fine (settimana prossima i quarti di Champions, contro il Real Madrid). Sostituzione presa poco bene da Ribery, ma ira placata sul nascere: è bastato un bacio, sincero. E torna il sereno. Uno dei gesti significativi del maestro Carletto, amato non certo senza motivo.
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