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Successore di Pep con il mito di Mou: United-Amorim, storia di un predestinato

Rúben Amorim è il nuovo allenatore del Manchester United, e il suo arrivo è già carico di aspettative e curiosità. Una chiamata quasi inaspettata, quella dei Red Devils, che porta il classe 1985 in Premier League in anticipo rispetto alla tabella di marcia. 

 

 

Portoghese, appena 39enne, già nel mirino di molti top club europei che lo stavano monitorando per eventuali movimenti in estate. Giovanissimo, con lo sport nel sangue visto il trascorso da giocatore di hockey su ghiaccio e una mentalità vincente dal giorno zero. Basti pensare che, alla prima esperienza in massima serie con il Braga, ha vinto un titolo dopo solo un mese. Come si dice, un predestinato. 

Prima esperienza e squalifica di un anno

Per Amorim, una discreta carriera da calciatore vestendo tra le altre la maglia del Benfica, poi la decisione di allenare. Dopo il ritiro nel 2017, dunque, ecco subito la prima esperienza in panchina con il Casa Pia, in Serie C portoghese. 

 

 

Proprio qui, nel 2019, qualcosa va storto. Ancora non in possesso del tesserino da allenatore, viene squalificato per un anno con sospensione della pratica dalla Federazione calcistica portoghese per aver impartito istruzioni da bordo campo. 

Una punizione che, però, non lo scoraggia e anzi, lo fa tornare più forte di prima. Nel 2019, dunque, ecco la firma con il Braga B, prima della promozione in Prima Squadra. 13 partite, 10 vittorie e un trofeo alzato, quello dell’Allianz Cup. Poi il passaggio allo Sporting, che paga 10 milioni di indennizzo per averlo con sé a marzo 2020. 

Possibile sostituto di Guardiola, ma con il mito di Mourinho

In attesa di scoprire quale possa essere il futuro di Pep Guardiola al Manchester City, c’era già chi intravedeva proprio in Amorim il sostituto ideale. Lui però, da buon portoghese, è cresciuto con il mito di José Mourinho, connazionale, con cui nel 2018 ha fatto uno stage proprio allo United mentre studiava per diventare allenatore. Quando si dice il destino…

 

 

Gli ottimi risultati ottenuti negli anni allo Sporting, però, hanno convinto i Red Devils ad anticipare i tempi pagando la clausola. Campione di Portogallo al primo anno, interrompendo 19 anni di digiuno del club, poi altri quattro trofei.Il tutto prima della chiamata dall’Inghilterra, dove lo attende il difficilissimo compito di rialzare un Manchester United a picco.

Simone Bianchi

Classe 2002, nato nel Varesotto. Cresciuto tra un record del mondo di Michael Phelps e un tackle difensivo di Vidić. Qualche soddisfazione tolta nel nuoto, meno nel calcio. Per riassumerla in breve, come dice Ligabue: “Nato senza i piedi buoni”. Ora inseguo quel sogno, diventato obiettivo, di raccontare lo sport a tutto tondo, per trasmettere quelle emozioni che mi hanno cresciuto fin da bambino.

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