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Ambrosino, la Nazionale e la profezia di Pippo Inzaghi

“Aspetta un attimo, chi ha segnato?”. 38’ in campo, 19 anni e un gol. Parliamone. Giuseppe Ambrosino, gioiello che il Napoli ha prestato al Como la scorsa estate, ci ha messo un po’ ad ambientarsi: era normale, vista l’età, e soprattutto visto le condizioni di classifica precaria in cui viveva la squadra. Ma nelle ultime settimane, Moreno Longo (Clicca qui per le sue parole), che con i giovani ha lavorato per anni, gli ha lasciato spazio. Non tanto, forse. Il giusto, almeno secondo lui. E qualcosa è cambiato grazie anche a… Filippo Inzaghi.

 

 

 

Da un attaccante che ha fatto la storia a uno che la storia deve ancora scriverla tutta. È così, questione di eredità. Ma senza dover essere prosaici o retorici: a volte basta una parola per chiarire tutto. Immaginatevi cosa voglia dire poter parlare con uno dei giocatori più forti di sempre. Pensate l’emozione. Ecco, l’11 dicembre scorso, Ambrosino doveva sentirsi più o meno così, perché dopo la partita che il suo Como aveva perso contro la Reggina, a fermarsi per dargli qualche consiglio non è stato solo Longo (come fa quotidianamente), ma anche Inzaghi. “Cavolo!”, avrà pensato Giuseppe. “Bisogna ascoltarlo bene”.

 

 

Nel postpartita, qualche chiacchiera e soprattutto un suggerimento: “Sei forte, Giuseppe. Lo dicono tutti e lo penso anche io. Devi continuare a crederci, anche se ancora non hai molto spazio. Arriverà, e arriveranno anche i gol. Anzi, segnerai molto presto…”. Quanto è passato? Una settimana, precisa precisa. Contro la Ternana, nel clamoroso 3-0 di Terni, c’è anche il suo nome sul tabellino: una profezia, chiamiamola così, che conferma la crescita del ragazzo, la crescita del Como, e anche l’occhio di Inzaghi, che di gol si intende davvero.

 

 

Ora, come regalo di Natale, è arrivata anche la convocazione per lo stage in Nazionale da parte di Mancini. Dall’azzurro di Como a un altro. È un paradosso, ma cambia poco: Ambrosino sta vivendo la sua prima stagione da professionista come un sogno. Per tornare a vestire un altro azzurro, quello del Napoli. Ma questa è tutta un’altra storia…

Valentino Della Casa

Sportivo più da pc che da campo. Amo raccontare il calcio, dividendomi tra Torino e Milano. Ma amo anche la mia seconda casa: il mondo della scuola. Mi piacciono i casi unici, gli appostamenti, le notizie dell'ultimo secondo. Pubblicista dal 2011.

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