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Ambrosini: “Nel 2007 Kakà era al top, aveva la percezione della sua forza”

L’ultima volta che il Milan ha affrontato il Manchester United Massimo Ambrosini era in campo con la fascia da capitano al braccio. Era il 10 marzo 2010 e non finì benissimo, con i rossoneri sconfitti sia all’andata che al ritorno. Ben altro epilogo rispetto alla “Partita perfetta” del 2 maggio 2007: erano le semifinali di Champions League e il Milan riuscì a ribaltare il 3-2 dell’Old Trafford con un netto 3-0 in casa.

Quando siamo usciti per il riscaldamento San Siro era stracolmo – ricorda l’ex numero 23 sulle pagine della Gazzetta dello Sport. Si era creata un’alchimia speciale, anche perché continuo a pensare che se non avessimo preso il terzo gol all’ultimo secondo non saremmo arrivati così carichi al ritorno”.

Una partita perfetta, sotto tutti i punti di vista, nel segno di Kakà. “Eravamo nelle migliori condizioni possibili. Abbiamo vinto tutti i duelli e poi giocare in quelle condizioni a San Siro per gli altri non è facile. Kakà era al top, aveva la percezione della sua forza. Una condizione tecnica straripante e una squadra che lo sorreggeva. Unisci tutto questo e viene fuori il Pallone d’oro”.

Da quegli anni sembra passata una vita, con entrambe le squadre che sono cambiate molto. “I ‘Red Devils’ sono cambiati con l’arrivo di Bruno Fernandes. È una squadra giovane e pratica. Occhio anche a Martial e Greenwood, un talento. Il Milan dal canto suo non dove concedere campo ai loro uomini di qualità. Deve riuscire a mantenere il controllo della situazione consapevole di non essere inferiore dal punto di vista tecnico”.

Poi Ambrosini spende qualche parola sui giocatori che compongono la rosa rossonera. “Kessie è dominante nella tranquillità, sembra che non faccia fatica. È l’anima alla quale tutti si aggrappano quando non c’è Ibra. Il rinnovo di Donnarumma è imprescindibile, è la priorità. Calhanoglu l’ho sempre difeso anche quando non andava bene, nel mio progetto c’è. Ma per Gigio farei di tutto”, conclude.

L’intervista completa sulle pagine della Gazzetta dello Sport

Redazione

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