Con la vittoria della quindicesima Coppa Italia della storia della Juventus, si chiude la seconda avventura di Massimiliano Allegri sulla panchina bianconera (clicca qui per leggere i dettagli). Un ritorno di certo meno vincente rispetto al primo quinquennio ma comunque pieno di record raggiunti (anche negativi). Concluso oggi, venerdì 17 maggio, con l’esonero dell’allenatore livornese.
Dopo due anni di targati Sarri e Pirlo, la Juventus decide nell’estate del 2021 di richiamare Massimiliano Allegri in panchina con il compito di iniziare un nuovo ciclo (possibilmente vincente). Prima della fine del mercato se ne va Cristiano Ronaldo e al suo posto arriva Moise Kean. A gennaio arriva Dusan Vlahovic ma il trend della stagione non viene invertito. Campionato chiuso al quarto posto con 70 punti (media di 1.84), una finale di Coppa Italia persa contro l’Inter e l’eliminazione agli ottavi di Champions League contro il Villarreal.
Nel suo secondo anno la Juve prova a ripartire. Saluta Dybala e Morata al loro posto arrivano Di Maria e Pogba. L’obiettivo è tornare subito competitivi ma la prima parte di stagione viene caratterizzata dall’eliminazione ai gironi di Champions League con soli 3 punti conquistati e una sconfitta con il Maccabi Haifa che è a tratti “storica”. A dicembre poi, la sentenza: si dimette tutto il Cda del club e inizia un iter giuridico che porterà a fine anno a 10 punti di penalizzazione in campionato. Stagione poi conclusa al settimo posto nonostante i 72 punti (media di 1.89), un’eliminazione in Coppa Italia in semifinale con l’Inter e in Europa League in semifinale contro il Siviglia.
La terza stagione è una sorta di “anno zero”. Senza coppe europee, Allegri aggrega in rosa tanti giovani concedendogli spazio (Yildiz, Miretti, Fagioli, Iling Jr., Cambiaso, Nicolussi Caviglia e Huijsen) ma deve far fronte alla squalifica per doping di Pogba (assenza che si rivelerà pesantissima a centrocampo). Il campionato della Juventus è a due facce. Fino al 4 febbraio i bianconeri sono la vera antagonista dell’Inter per lo scudetto. Poi la sconfitta nello scontro diretto e un finale di campionato caratterizzato da sole due vittoria contro Frosinone e Fiorentina (media punti di 1.86). Infine la Coppa Italia, il primo trofeo dell’Allegri-bis. L’allenatore livornese così diventa il primo nella storia del calcio italiano ad aver conquistato 5 Coppa Italia.
1000 punti in Serie A, 200 vittorie con la Juventus (solo Trapattoni meglio di lui con 213) ma non solo. Sotto la sua gestione sono 24 i giocatori con meno di 22 anni che hanno fatto il loro esordio assoluto in Serie A con la maglia bianconera e nessun allenatore ha vinto più Derby di Torino rispetto al nostro tecnico, considerando tutte le competizioni: 13 successi, al pari di Giovanni Trapattoni. Record che sono però frutto anche del primo quinquennio ricco di vittorie. Nella stagione 2023-24 però sono anche parecchi i primati negativi.
A due giornate dalla fine del campionato, sono 67 punti conquistati dai bianconeri e solo con Luigi Delneri in panchina (57 punti a due dalla fine) la Juventus ha fatto peggio. I 49 gol segnati a questo punto del campionato poi rappresentano il peggior dato di sempre dei bianconeri nel campionato a venti squadre. Il record negativo è fissato alla stagione 2009/10 con 55. Infine, nella storia della Juve pochissime volte la squadra è stata così lontana dalla testa della classifica. Il primato è sempre nel 2009/10 con il -27 dalla capolista (attualmente -25).
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