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Allegri: “Non bisogna avere paura di non vincere. Campionato ancora lungo”

Domani sera la Juventus sarà impegnata contro la Lazio per le semifinali di ritorno di Coppa Italia. Si riparte dal doppio vantaggio bianconero dell’andata. Massimiliano Allegri è intervenuto in conferenza stampa presentando così la partita di domani…

 

 

Allegri: “La Lazio sta cambiando rispetto a quella di Sarri”

L’allenatore bianconero vede delle novità tra la Lazio di Sarri e il nuovo metodo di lavoro di Igor Tudor: “Troveremo una Lazio che vorrà fare la partita e sarà molto aggressiva. Rispetto alla Lazio di Sarri sta cambiando. Bisognerà fare una grande partita, sarà tutto diverso rispetto all’andata”.

“Siamo partiti con due obiettivi, la Champions League e la Coppa Italia. Domani capiremo se saremo stati bravi a centrare la finale. Il campionato è ancora lungo e abbiamo tanti scontri diretti”

 

Sul futuro, Allegri ha detto: “Io faccio un lavoro che mi piace, non penso ai maestri di calcio e ai gestori. La società ha poi il diritto di pensare a quale tipo di allenatore sia migliore. Noi siamo qui per pensare ai nostri obiettivi e domani sarà una partita bella da giocare”.

“La società ci ha dato delle direttive. Quando giochi nelle grandi squadre lo fai per vincere trofei e andare in finale signicherebbe andare in Supercoppa, con la pressione devi conviverci e devi essere ambizioso”.

Allegri vede una Lazio con personalità: “Domani troveremo una squadra che ci aggredirà e noi dovremo avere molta personalità. Non bisogna avere paura di non vincere, tutto questo va vissuto con grande voglia e desiderio di arrivare in finale. Bisogna dare il massimo e se poi saranno più bravi gli altri applaudiremo”

 

 Ancora qualche dubbio di formazione, o magari pre tattica… 

“Chiesa è sempre entrato nelle nostre azioni più importanti perchè lui è un giocatore importante. Domani ci sarà bisogno dei cambi, bisognerà battagliare”.

“Yldiz ha qualità straordinarie. Faccio un esempio. Non credo che il Bremer di quest’anno sia come Bremer dell’anno scorso. Alla Juve la maglia pesa di più, soprattutto nei momenti difficili.Serve tempo e abitudine al lavoro, attraverso queste gare i giocatori crescono”.

 

Redazione

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