La Serie A è pronta a ripartire. Risolti i punti di domanda sul “quando”, adesso l’attenzione di addetti ai lavori e appassionati si sposta sul più importante “come”. La preoccupazione allargata, infatti, è riuscire a chiudere quanto prima i tornei ancora aperti – la Coppa Italia si concluderà subito, il campionato dovrebbe farlo il prossimo 2 agosto – senza incorrere in nuove problematiche esterne che potrebbero nuovamente bloccare la stagione calcistica italiana.
Per ovviare al problema, i club di Serie A possono adottare un nuovo algoritmo studiato nei minimi dettagli, una formula matematica che sembra essere uscita da uno studio di Harvard ma che in realtà aiuterebbe a stilare una classifica definitiva in caso di nuovo stop obbligato al campionato.
In cui:
Pt(x) sono i punti nella attuale classifica;
mpc t(x) è la media punti casalinghi della squadra considerata (il dato arriva dai punti fatti in casa diviso per le partite giocate in casa);
c t (z-x) è il numero di gare casalinghe che restano da giocare della squadra considerata;
mpf t(x) è la media punti in trasferta della squadra considerata. (il dato arriva dai punti fatti fuori casa diviso per le partite giocate fuori casa);
f t (z-x) è il numero di gare fuori casa che rimangono da disputare della squadra considerata.
Nella sua versione iniziale, si era pensato di aggiungere alla formula in questione anche un “indice di redditività” legato a gol segnati, punti e differenza reti (con un peso ponderato del 10%), ma poi l’indice è stato rimosso per l’incidenza minima data sul risultato finale della proiezione.
La domanda dei tifosi resta unica: perché adottare questo algoritmo e non poter cristallizzare la classifica per quella che è in caso di nuovo stop al campionato? E la risposta potrebbe essere altrettanto chiara: la volontà della Lega è impedire l’arrivo a pari punti di due o più squadre in classifica, che prevederebbe il vantaggio di una sull’altra solo in caso di gare andata/ritorno già disputate.
Con un nuovo stop al torneo, non è detto che le gare di ritorno siano state giocate e l’algoritmo aiuterebbe a scremare la classifica stilando un vantaggio chiaro le squadre in questione, risolvendo in modo oggettivo i casi di arrivo a pari punti. Non si potrà usare lo scontro diretto se è stato giocato all’andata e al ritorno e contemporaneamente usare un'altra formula se invece manca lo scontro diretto di ritorno: da qui la necessità di utilizzare l'algoritmo. Il cui unico neo, a questo punto, potrebbe essere l’impossibilità di applicazione immediata.
Come specificato dai primi documenti della Lega, infatti, l’algoritmo potrebbe esser applicato “ai soli tornei che fanno registrare un percorso di ripresa non inferiore a 3 (tre) turni di campionato”. Quindi, in Serie A, la formula sarebbe applicabile solo dopo il primo turno (infrasettimanale) del mese di luglio.
A cura di Gennaro Arpaia
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