Vladimir Petkovic, Algeria (Imago)
L’Algeria riscrive la storia: 2-0 alla Somalia e qualificazione al Mondiale 12 anni dopo.
L’Algeria è in festa perché dopo 12 lunghi anni di attesa tornerà a disputare un Mondiale. Una nazionale di talento e ben messa in campo da una vecchia conoscenza della nostra Serie A, Vladimir Petkovic, che in Italia ha allenato la Lazio dal 2012 al 2014.
La partita che ha segnato la svolta è stata quella contro la Somalia vinta 3-0. Il protagonista del match? Ovviamente Mahrez con un gol e due assist di decisivi. L’ex Leicester è ancora la stella indiscussa della squadra e Petkovic lo ha messo ancor di più al centro del suo progetto tecnico.
Il percorso dell’Algeria verso il Mondiale 2026 è stato piuttosto netto anche grazie ai gol di Mohamed Amoura, attaccante classe 2000 di proprietà del Wolfsfburg autore di 8 gol e 4 assist durante il percorso qualificazioni. Numeri importanti, da trascinatore, così come le prestazioni di senatori come Riyad Mahrez, Amine Gouiri, la coppia di centrali formata da Bensebaini e Mandi e del metronomo davanti alla difesa Nabil Bentaleb. Un 4-3-3 puro che ha regalato a Petkovic affidabilità, qualità, gol e tante garanzie.
Ma qual è stato il punto di forza dell’Algeria? L’esperienza dell’allenatore svizzero è stata sicuramente decisiva, così come la capacità di assemblare in poco tempo una squadra solida con una mentalità europea. Dopo il mancato approdo al Mondiale del 2018 e 2022, per l’Algeria possono aprirsi degli scenari importanti anche grazie a una rosa di qualità che offre più soluzioni.
Brasile 2014. Nostalgia? Tanta, considerando e ripercorrendo quanto accaduto in quel Mondiale. Il Brasile con un giovanissimo Neymar, la pirotecnica Colombia di Falcao e James Rodriguez (capocannoniere del torneo), l’Italia uscita troppo in fretta dopo la sconfitta contro l’Uruguay per mano di Godin, l’Olanda di Van Persie e Robben, e una Germania devastante che salì sul tetto del mondo strapazzando per 7-1 la Seleçao in semifinale e battendo in finale l’Argentina grazie al gol di Mario Gotze nonostante lo spavento per Christoph Kramer dopo un durissimo scontro di gioco con Garay.
Le mine vaganti non sono di certo mancate, una su tutte l’Algeria che riuscì a mettere in grande difficoltà proprio la Germania. I ragazzi di Halilhodžić dominano il primo tempo, ma pian piano escono fuori i tedeschi che sfiorano più volte il vantaggio e sfondano dopo il 90′ prima con Schürrle e poi con Özil. A tempo praticamente scaduto, l’Algeria riaprì la partita con Djabou senza però centrare una clamorosa rimonta. Quell’avventura si concluse agli ottavi di finale, miglior risultato nella storia della nazionale algerina raggiunto anche grazie al talento di Sofiane Feghouli, Yacine Brahimi e Islam Slimani. Piccola curiosità: in squadra c’erano Mahrez, Mandi e Bentaleb che oggi sono tra i pilastri dell’Algeria di Petkovic. Toccherà anche a loro, adesso, provare a scrivere una nuova pagina di storia.
Non solo Mahrez. Nell’Algeria di Vladimir Petkovic c’è spazio anche per Mehdi Dorval del Bari che è stato convocato per la prima volta in nazionale dopo aver collezionato qualche presenza con la selezione U23. Un traguardo importante per il difensore tanto che sul proprio Instagram ha ricevuto i complimenti da parte del suo ex allenatore, Moreno Longo.
Dorval, sotto la gestione Longo, fu spostato alto a sinistra vivendo una delle sue migliori stagioni in Serie B. Il prossimo test dell’Algeria sarà contro l’Uganda, ma con in tasca un biglietto per i prossimi campionati mondiali che Dorval spera di poter disputare.
A cura di Gerardo Guariglia
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