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L’Algeria tra sfortuna, legni e delusione. In Coppa d’Africa c’è stata la caduta dei giganti

Dodici anni fa Ken Follett scriveva la Caduta dei Giganti. Nel romanzo i protagonisti sono nobili appartenenti a famiglie dell’alta società, in Coppa D’Africa il ruolo è toccato all’Algeria di Mahrez e Bennacer. La squadra di Belmadi è stata infatti la rivelazione in negativo della competizione. Un solo punto e un solo gol fatto, il tutto da campione in carica. Da film, horror però. Buona visione.   

Record infranto a sorpresa

L’Algeria arrivava in Camerun da grande favorita. Era la squadra da battere e il girone con Costa D’Avorio, Sierra Leone e Guinea Equatoriale era più che alla portata. La nave invece ha perso piano piano la rotta per poi affondare. Alla prima Mahrez&co sono stati fermati sullo 0-0 dalla Sierra Leone dei Kamara, alla seconda è andata addirittura peggio: sconfitta con la Guinea Equatoriale e record di risultati utili consecutivi senza sconfitta in frantumi. Harakiri su tutta la linea. Già, perché l’Algeria non perdeva da 35 partite di fila e puntava al traguardo dell’Italia, che si era fermata a 37 e il cui primato al momento resta saldo.  

Il tonfo della spedizione dell’Algeria si riassume in pochi flash. Uno su tutti, il rigore sbagliato da Mahrez nella sfida decisiva contro la Costa D’Avorio. Palo e sogni in frantumi. Tutti a casa, stavolta nel senso più negativo che c’è. Ci si è messa anche la sfortuna. Tante occasioni sprecate, legni e rimpianti. Anche se la cosa che è mancata più di tutte è stato il gioco. Assenza di concretezza e voglia di vincere. I Giganti sono caduti e lo hanno fatto nel modo peggiore possibile. Disfatta.   

Da Mahrez a Feghouli è mancato lo spunto del leader

Il talento in squadra era tanto, probabilmente la rosa era tra le più forti della competizione. Eppure il Titanic algerino è affondato al primo turno. Da Mahrez a Feghouli ma anche Bennacer e Ounas, le qualità di certo non mancavano. Quella che non si è vista è stata la capacità di caricarsi la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà. Dai campioni in carica ci si aspettava molto di più. Soprattutto perché la squadra era quella lì, sempre loro. A partire dallo stesso Mahrez, che nel 2019 in Egitto era stato protagonista, riferimento e guida. Gol in semifinale al 95’ e squadra trascinata per mano. In Camerun è invece mancato tutto. Fallimento.

Lorenzo Cascini

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