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Alex Transfiguration, nata per “trasformare” le vite dei giovani e ora storia del Viareggio

Una società nata con un obiettivo ben preciso: dare ai giovani nigeriani un’altra possibilità, farli sognare attraverso il calcio e trasformare le loro vite. L’Alex Transfiguration nasce così. Porta il nome del fondatore della squadra, quell’Alex che partì dai ragazzi della chiesa di Lagos e con il tempo ha espanso sempre di più il club. Transfiguration invece è l’obiettivo, trasformare le vite dei giocatori. Non per forza facendoli diventare calciatori professionisti, ma dandogli la possibilità di cambiare la loro vita.

 

foto su concessione di: Torneo di Viareggio

 

La storia dell’Alex Transfiguration

Ora l’Alex Transfiguration è un club che si è diffuso capillarmente tra Lagos e Ikeja con campi in terra battuta e in sintetico. Una scuola calcio che sta crescende e cercando di portare i giovani a un livello sempre più alto.

La dimostrazione è il Torneo di Viareggio. Loro hanno fatto la storia della manifestazione e del calcio africano. Nessuno nelle 71 edizioni precedenti c’era mai riuscito. Mai una squadra che dall’Africa era arrivata in Toscana aveva mai centrato una semifinale, figurarsi una finale. In generale sono proprio poche le finaliste straniere. Dall’Ipswich Town a Slavia e Sparta Praga, passando per Anderlecht, Vitoria, Irineu, Varteks, Juventud de Las Piedras e il Dukla Praga.

 

 

La Nigeria, invece, nel Torneo di Viareggio si era già messa in mostra. Con un giocatore che poi in Serie A ha fatto tanto e bene. Oba Oba Martins nel 2002 fu protagonista con l’Inter che vinse la competizione. L’attaccante nigeriano segnò 3 gol, uno nei gironi ai ghanesi del Great African Star, uno all’Atalanta ai quarti di finale e uno decisivo nella finale contro il Torino finita 2-1 per l’Inter.

L’Alex Trasnfiguration al Torneo di Viareggio

Ora anche l’Alex Transfiguration vuole entrare ancora di più nella storia del Torneo di Viareggio. Una manifestazione attesa dalla squadra nigeriana, che sarebbe dovuta venire in Italia prima ancora di questa edizione. L’anno però era quel disgraziato 2020, quando la pandemia obbligò tutti ad annullare la competizione, facendola rinviare di mese in mese fino a posticiparla al 2022.

 

 

Ora è la volta buona. Dopo aver superato il girone con Fiorentina, Pisa e Monterosi al primo posto con 9 gol fatti e 4 subiti, turno dopo turno ha preso sempre più fiducia. Prima ha eliminato la Spal agli ottavi, poi ai quarti il Bologna del capocannoniere Mazia (che ha superato il record di 10 gol di Ciro Immobile) e in semifinale l’Empoli.

Tra Toscana ed Emilia-Romagna. Un cammino fisso nella fase a eliminazione diretta. Ora in finale tocca a un’altra emiliana: il Sassuolo. L’Alex Transfiguration, partita dalla Nigeria senza nessun obiettivo in testa, ora ce l’ha: portare in patria un trofeo storico per loro e per tutto il calcio africano.

Antonio Cefalù

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