E’ arrivato all’Alessandria il 21 novembre scorso, prendendo in mano le redini di una squadra quindicesima in classifica e capace di vincere solo due partite nelle prime quindici giornate. Con lui in panchina la musica è decisamente cambiata. Una sola sconfitta (per lo più dopo solo tre giorni dal suo arrivo) e venti risultati utili consecutivi. Un quinto posto in classifica, la missione playoff e… la Coppa Italia: “Dovevamo sudarcela fino in fondo e al primo episodio siamo andati sotto – racconta Michele Marcolini in sala stampa, dopo essere stato accolto fra gli applausi – ma ancora una volta ci siamo espressi alla grande con personalità e dopo ci siamo stati quasi solo noi. Abbiamo vinto meritatamente“. Una coppa sofferta, dunque. Nonostante la vittoria dell’andata: “Nel primo tempo non siamo riusciti a trovare lo spunto nella zona calda – continua – poi abbiamo peccato di precisione o non riuscivamo a saltare l’uomo. Il gol subito poteva essere una mazzata ma come voglia la mia squadra è stata impeccabile anche se non abbiamo creato grossi pericoli a loro nel primo tempo”. I complimenti all’avversario, ovviamente: “Faccio i complimenti alla Viterbese per quanto espresso non solo oggi ma anche in campionato. Ci ha messo in difficoltà e ha ottimi valori”, il tutto condito dai cori in suo onore partiti direttamente dalla curva: “Beh, queste sono grandi soddisfazioni. Si tratta della mia prima conquista importante della carriera da allenatore e spero non sia l’ultima – ride -. È una bella soddisfazione e l’affetto ti da’ una spinta maggiore a continuare il proprio lavoro con grande entusiasmo. Qui ho cercato di riportare rapporto tra tifosi e squadra e oggi la cornice era splendida e non potevo chiedere di più che essere chiamato sotto la curva. Una giornata indimenticabile. Ci godiamo questa coppa perché è giusto e questa soddisfazione è passata attraverso tanti sacrifici e tante cose brutte che abbiamo dovuto ingoiare. Poi il campionato non serve dirlo quale sia il nostro obiettivo. Ma non scordiamoci da dove simo partiti”. Due le dediche speciali: “La prima alla mia famiglia in generale per tutto quanto hanno fatto, per l’educazione che mi hanno dato. La seconda a mia moglie e i miei figli. Non ci vediamo tantissimo per gli impegni, è dura da digerire ma mi sopportano e mi supportano e quindi è giusto che il primo pensiero vada a loro che sono la cosa più importante della mia vita. E poi anche un pensiero al presidente perché siamo qui grazie a lui e ha dato tutto se stesso per questa società e questa città e sta continuando a darlo. Speriamo sia un primo successo di una lunga serie”. Ora un timore, ovvero che la squadra possa rilassarsi: “Stiamo facendo qualcosa di esaltante che pochi riescono a fare e quindi dobbiamo metterci tutto per continuare. Questa vittoria porterà via tante attenzioni ma sapremo recuperarle e c’è volontà di continuare questo percorso che ci sta regalando grandi soddisfazioni”
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