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Alan Smith: “L’Inter è forte, ma l’Arsenal può fare come noi contro il Parma in finale nel 1994…”

Eroe nella finale di Coppa delle Coppe del 1994 quando segnò il gol vittoria contro il Parma, l’ex stella dell’Arsenal Alan Smith ha rilasciato queste dichiarazioni ai microfoni di gianlucadimarzio.com alla vigilia di Inter-Arsenal.

 

 LEGGI ANCHE: Inter, Inzaghi: “Arsenal tra le più forti d’Europa. Non dobbiamo avere paura”

Verso Inter-Arsenal, la nostra intervista a Alan Smith

Alan, l’Arsenal è reduce da due sconfitte e un pareggio. Possiamo parlare di crisi?

Non è una crisi quella che sta attraversando l’Arsenal. Poi ovviamente i risultati non sono quelli sperati ma forse è meglio faticare a inizio stagione che più tardi. Però ci sono già sette punti di differenza con il Liverpool capolista. Un gap che in passato magari non sembrava incolmabile rispetto ad oggi. Per l’Arsenal questa è una stagione difficile e la prossima partita sarà fuori casa con il Chelsea, dove il club deve provare a risollevarsi!” .

Prima però c’è l’Inter…

Andare a San Siro, full stadium, con un atmosfera fantastica… tutto ciò può essere intimidatorio. Però non penso che l’Arsenal si faccia prendere dalla paura. Io amavo giocare in posti caldi e penso che questo sia il caso per tutti i calciatori. Sarà una partita equilibrata, l’Inter sta attraversando un bel momento e davanti ai suoi tifosi vorrà vincere. Ma l’Arsenal non ha l’obbligo della vittoria a tutti i costi, avendo iniziato benissimo questa Champions League (7 punti su 9 ndr). Quindi possono permettersi anche un passo falso. Tutto sommato penso che il pareggio sarebbe già un buonissimo risultato…”.

Alla domanda se i risultati mediocri in Premier League possano avere un impatto sulla Champions, l’ex stella inglese che oggi fa l’opinionista per Sky Sport UK ha risposto: “Certo, che sì. Lo spogliatoio e il club possono avere dei contraccolpi psicologici legati a brutte prestazioni e sconfitte. A Newcastle (dove i Gunners hanno perso 1-0 domenica ndr) la squadra ha giocato male e l’Arsenal dovrebbe cercare di prendere coraggio dall’ultima impressionante performance contro il PSG quando hanno avuto il controllo della gara mentre con lo Shakhtar la squadra sembrava stanca…”.

 

Credits: Federico Piovesan

 
Quindi stanchezza a parte cosa c’è che non va?

La difesa ultimamente sta facendo acqua da tutte le parti. E parliamo di una posizione che è stato il punto di forza dei Gunners. È imperativo tornare a quelli standard e con Saliba e Gabriel penso che possano riuscirci. È un periodo così così. Saliba era squalificato e la squadra ha avuto un leggero ‘dip’. Ma sono entrambi grandi giocatori che in campo hanno un bel rapporto. E se l’Arsenal fa l’Arsenal… possono zittire Lautaro e Thuram“.

Per l’opinione pubblica all’Arsenal manca un grande numero nove….

“Io penso che ci sia un gap dovuto proprio alla mancanza di un centravanti. E sono sicuro che il club cercava di prenderne uno ma il problema è che non ce ne stanno tanti in giro che possono alzare il livello di questa squadra. E non ha senso buttare soldi acquistando giocatori mediocri perché il livello dell’Arsenal già è alto. Al momento il club ha Kai Havertz e Jesus ma nessuno dei due può mettere in difficoltà i centrali avversari sul piano fisico. Ma il Manchester City ha dimostrato che si può vincere un campionato senza attaccanti (nell’era del dopo Aguero e prima dell’arrivo di Haaland ndr). Non è impossibile ma in un mondo ideale sono sicuro che il club prenderebbe volentieri una punta. A me piacerebbe Isak del Newcastle che è molto forte e che ci ha fatto gol sabato. Lui sì che sarebbe un colpaccio per l’Arsenal, senza dubbio”.

L’Arsenal ha tre ex Manchester City in rosa come Zinchenko, Gabriel Jesus e Raheem Steeling. Ma nessuno dei tre è titolare. Si dice spesso che quando Guardiola lascia partire un calciatore è perchè è sul viale del tramonto…

Raheem finora non ha fatto vedere chissà cosa. È stato impiegato a destra anche se la sua posizione preferita è quella di esterno sinistro. Ma in quella posizione ci sono già Trossard e Martinelli. Avevo visto di buon occhio il suo acquisto per la sua esperienza e abilità ma più come rincalzo. Ad oggi poi non ha fatto vedere abbastanza per meritare un posto nell’undici titolare. Mentre Jesus ha spesso avuto problemi fisici, sin dai tempi del Manchester City. Anche se nessuno può mettere in dubbio il suo atteggiamento e le sue indubbie competenze. Per ciò che riguarda Zinchenko non è da Manchester City. L’unico errore che ha fatto Pep è aver lasciato andare Cole Palmer al Chelsea. Penso che Zinchenko e Jesus abbiano entrambi aiutato il club a crescere anche se nessuno dei due è titolare al giorno d’oggi. Se possono tornare i giocatori di prima e fare la differenza da qui a fine stagione? Non ci scommeterei…”.

Infine, parliamo della finale di Coppa delle Coppe del 1994 che lei decise grazie ad un grandissimo gol al volo. Un ‘cracker’ come lo chiamano qui in Inghilterra. Fu la prima e l’ultima volta che l’Arsenal ha vinto una competizione europea…

L’Arsenal non ha un ‘heritage’ europeo. Abbiamo raggiunto delle finali (entrambe perse, la la Coppa Uefa del 2000 e la Champions League sei anni dopo), dove le cose potevano anche andare meglio. Sono sorpreso che la Coppe delle Coppe del 1995 sia l’ultimo trofeo internazionale che il club ha vinto… e stiamo parlando di 30 anni fa! Ma rispetto a Liverpool e Manchester United, l’Arsenal deve ancora meritarsi questo status europeo. Anche se io sono convinto che è fattibile, se guardiamo la squadra che hanno. Qualunque cosa accadrà la sera del 4 maggio 1994 rimarrà indelebile nella storia del club. I tifosi e come ci hanno trattati a Copenhagen, i festeggiamenti, il fatto che siano rimasti per altri due, tre giorni… tutto ciò è nella storia del club. Ora mi auguro che il club possa vincere un altro trofeo europeo. L’Arsenal è un grande club e un ottima squadra che merita di competere ad altissimi livello”.

 

 

Se Smith potesse passare una mezz’oretta con la squadra nell’albergo di Milano prima della partita contro i nerazzurri gli farebbe vedere senza dubbio una partita:

“La vittoria sul Parma”, sorride. Un altro 1-0 sull’Inter sarebbe un grande risultato. Noi col Parma siamo stati fortunati. Zola e Thomas Brolin hanno entrambi avuto delle occasioni per fare gol e anche l’Inter avrà delle palle gol. Ma se l’Arsenal può imitarci facendo un goletto allora la difesa è abbastanza brava per poi tenere la porta inviolata!”. Come la loro, 31 anni fa. Che aveva Adams, Seaman, Dixon, Winterburn e compagnia bella.

A cura di Alessandro Schiavone

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