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L’Al-Ittihad campione in carica: non solo Benzema e Kanté

Al-Ittihad significa “unione“, ma nel calcio saudita questa squadra è soprattutto sinonimo di storia e tradizione, di prestigio e onorabilità. 

L’Al-Ittihad è infatti il club di più antica fondazione fra quelli che militano nella Saudi Pro League 2023-2024, al via venerdì 11 agosto. Non solo: è la squadra più antica del Paese, essendo stata fondata, secondo le ricostruzioni storiche, nel 1927. Per dare un’idea: l’Al-Nassr è nato nel 1955, l’Al-Hilal nel 1957. Solo l’Al-Ahli è (quasi) coetaneo dell’Al-Ittihad, essendo stato fondato negli anni Trenta (1937). 

La storia dell’Al-Ittihad

Non a caso quella fra Al-Ittihad e Al-Ahli è la più sentita rivalità del calcio saudita, nata ben prima della creazione del campionato locale. Non solo: i due club hanno entrambi sede a Jeddah (spesso traslitterata in “Gedda”), città portuale sul Mar Rosso, al centro delle cronache di questi giorni per un importante vertice internazionale. Anche l’Al-Ittihad, come Al-Ahli, Al-Hilal e Al-Nassr, è di proprietà del fondo governativo PIF. Si tratta del secondo club più titolato dell’Arabia Saudita, a nove titoli come l’Al-Nassr (dietro all’Al-Hilal, a quota diciotto edizioni vinte).

Gioca le sue partite casalinghe al King Abdullah Sports City Stadium di Jeddah, lo stadio da 62000 posti che ha ospitato la Supercoppa italiana del 2018 fra Juventus e Milan. Un impianto modernissimo, i cui lavori sono cominciati nel 2012, ben più capiente per esempio dello stadio dell’Al-Nassr (25000 posti). L’Al-Ittihad ha vinto l’ultima edizione del campionato saudita con 72 punti, cinque in più dell’Al-Nassr secondo. Guadagnando così l’accesso alla fase a gironi della Champions League asiatica e alla fase finale del Mondiale per club della FIFA. Una curiosità: l’Al-Ittihad è una società polisportiva, che comprende anche un club di basket che è il più titolato del Paese. 

I nuovi arrivi del calciomercato

Anche l’Al-Ittihad, come l’Al-Nassr, ha deciso fino a questo momento (il mercato chiude il 20 settembre) di puntare su quattro acquisti europei. Due di loro però sono arrivati a parametro zero: si tratta di Karim Benzema, reduce dall’esperienza al Real Madrid, e di N’Golo Kanté, ex Chelsea. Investimenti importanti invece per Fabinho, rilevato dal Liverpool per più di 45 milioni, e Jota, portoghese classe 1999 proveniente dal Celtic per una cifra di poco inferiore ai 30 milioni. Leggi anche – Jota e il vuoto creato dall’Arabia

I giocatori migliori

Oltre ai quattro nuovi acquisti, l’Al-Ittihad ha altri giocatori di profilo internazionale: su tutti l’attaccante trentaduenne Hamdallah, uno dei protagonisti del Marocco a Qatar 2022, e Romarinho, brasiliano di trentadue anni anche lui, vera e propria leggenda del club. Dopo una carriera non esaltante, infatti, Romarinho ha firmato con l’Al-Ittihad nel 2018; da quel momento ha segnato 101 gol con questa maglia, diventandone il miglior marcatore assoluto.

Chissà che non possa essere superato dal pallone d’oro Karim Benzema, che è già il vice-capocannoniere della Arab Champions Cup 2023 (dietro a Cristiano Ronaldo), competizione dalla quale però l’Al-Ittihad è stato eliminato ai quarti. In rosa ci sono anche vecchie conoscenze del campionato italiano: il brasiliano Igor Coronado, centrocampista che dal 2015 al 2017 ha giocato a Trapani e nella stagione successiva a Palermo, e l’egiziano Ahmed Hegazy, difensore che non ha lasciato tracce a Firenze né a Perugia ma si è ritagliato il suo spazio in Inghilterra al WBA. 

L’allenatore

Dei quattro club più importanti della Saudi Pro League, l’Al-Ittihad è l’unico a non aver cambiato allenatore nell’estate: è rimasto al suo posto il portoghese Nuno Espírito Santo, arrivato nel luglio 2022 e vincitore del campionato al primo tentativo. Classe 1974, nato a São Tomé e Príncipe, si è messo in luce col Valencia prima e poi col Porto, quando fu eliminato dalla Juventus agli ottavi di Champions (2017). Poi l’esperienza in Inghilterra: prima Wolverhampton (2017-2021), con cui ottiene la promozione dalla Championship alla Premier e la qualificazione in Europa League, poi il Tottenham, che però lo esonera dopo pochi mesi. 

La formazione tipo

Nella partita dei quarti di finale di Arab Champions Cup contro l’Al-Hilal, Espirito Santo ha schierato un 4-2-3-1 con il portiere brasiliano Grohe in porta; difesa formata da Alshanqeeti, Sharahili, Bamasud e Al Hawsawi; a centrocampo Kanté e Coronado; sulla trequarti Al-Amri, Romarinho e Jota; unica punta Benzema. Lecito aspettarsi cambiamenti dopo l’ingresso in formazione di Fabinho, che dovrebbe essere affiancato a Kanté in mediana. 

 

Andrea Monforte

Classe 2000, monzese (d’adozione), studio Lettere a Milano. Un’indomita ed ereditaria passione per lo sport (calcio, ovviamente, ma anche ciclismo), declinata in “narrazione” tecnica e sentimentale: la critica della complessità come antidoto alla semplificazione. La vaghezza del ricordo personale ha reso l’azzurro del cielo di Berlino 2006 un’indelebile traccia mitologica. Sono nato lo stesso giorno di Ryan Giggs e di Manuel Lazzari, ma resto umile.

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