Frenkie de Jong è agli ottavi di Champions con il suo Barcellona. E' felice, ma non del tutto. Già, perché il suo vecchio Ajax non è riuscito a fare altrettanto. La squadra olandese, con cui il classe 1997 è arrivato qualche mese fa a sfiorare la finale, si è fermata ai gironi (QUI le squadre qualificate). Fatale la sconfitta subita in casa dal Valencia, che passa insieme al Chelsea di Lampard. Una beffa atroce, considerando che i ragazzi di ten Hag avevano cominciato il torneo con due vittorie per 3-0. Preludio di un'altra bellissima cavalcata. Non è andata così.
de Jong, nel frattempo, si è trasferito al Barcellona ed è un punto fisso del centrocampo di Valverde (5 su 6 da titolare in Champions e 4 su 15 in Liga). C'era anche nella vittoria di San Siro, con cui ha eliminato l'Inter. Al 90', mentre i compagni festeggiavano per un successo ottenuto anche senza Messi, ha alzato lo sguardo per guardare sul maxi-schermo dello stadio i risultati delle altre partite.
Alla fine gli interessava solo dell'Ajax, con cui è sceso in campo 135 volte fra prima e seconda squadra. Niente da fare, il Valencia passa ad Amsterdam e lo sguardo del classe 1997 racconta tutta la sua amarezza. Un senso di appartenenza forte, come più volte raccontato anche dal suo ex compagno De Ligt, ora alla Juventus. Distanti chilometri, ma vicini con il cuore. Nelle vittorie e, soprattutto, nelle sconfitte.
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