Capitano dell’Ajax a diciannove anni. Predestinato. E’ Matthijs de Ligt, difensore e leader dei Lancieri, fra gli 11 eroi della storica notte di Madrid. Il giovane olandese con grinta e carattere ha guidato la retroguardia della squadra di ten Hag. Valore del cartellino? Almeno 70 milioni, forse anche di più. La Juventus (così come le altre big europee, Barcellona in prima fila) lo tiene d’occhio da tempo e in estate potrebbe tornare alla carica
Carattere, talento e tecnica: mix di premesse per un futuro da protagonista. Il destino di de Ligt è chiaro. Lui che è divenuto calciatore grazie al… tennis. Mamma Vivian e Papà Frank, entrambi tennisti, volevano che Matthijs continuasse la tradizione di famiglia. A Leiderdorp, paesino a pochi chilometri da Utrecht dove è nato il giovane, c’è un importante scuola di tennis. E de Ligt ci ha provato: racchette, palline, stock. Poi un amico gli chiese di fare insieme un allenamento all’Abcoude, squadra di calcio dilettantistico della zona, e per il classe ‘99 fu subito amore. Racchetta appesa al chiodo, meglio il pallone.
Qualche anno dopo la famiglia de Ligt si trasferisce ad Amsterdam. Per Matthijs arrivano le giovanili dell’Ajax. “De Toekomst”. Futuro. Il nome del centro sportivo dei Lancieri racchiude tutto il destino di de Ligt. Il 21 novembre 2016, a 17 anni, arriva l’esordio in prima squadra: sette minuti per prendersi la scena, l’inizio di un sogno. Qualche giorno dopo arriva anche l’esordio in Europa League. A febbraio 2017, poi, de Ligt segna il primo gol da professionista, diventando il secondo marcatore più giovane di sempre della storia dell’Ajax. Cronache di successi di un predestinato. A marzo dello stesso anno arriva pure la chiamata dalla Nazionale di Blind. De Ligt gioca le qualificazioni per Russia 2018. E’ il più giovane della storia a vestire la maglia Orange.
Dalla scorsa estate, complice anche il lungo stop di Veltman, de Ligt è diventato il capitano dall’Ajax. La corsa al titolo olandese e la Champions League nel presente. Per il futuro, forse chissà, la Juventus, che non ha nessuna intenzione di mollare la presa e continua a osservarlo con attenzione (QUI). Sarebbe soltanto l’ultimo di una sfilza di talenti a giocare in Serie A. Sì, il tennis gli ha cambiato la vita.
A cura di Oscar Maresca
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