Una vittoria in sette partite in campionato, in piena zona retrocessione, la contestazione aperta dei tifosi, 120 milioni ricavati nel calciomercato già sperperati. E ora l’esonero di Maurice Steijn, a neanche quattro mesi dal suo arrivo sulla panchina dei Lancieri: in casa Ajax è crisi. Un declino, una scala discendente partita nel febbraio del 2022, che ha toccato il suo punto più basso nella sconfitta contro il Feyenoord, portando la società alla decisione di voler ripartire: l’esperto di calcio olandese Sandro Adamo ha raccontato ai nostri microfoni cosa è successo nell’ultimo anno e mezzo al club più titolato d’Olanda.
Per parlare del declino dell’Ajax bisogna tornare indietro, a febbraio del 2022, al momento della separazione con Marc Overmars, ex leggenda e dal 2012 direttore sportivo, in seguito all’accusa di molestie nei confronti di alcune colleghe. Dimissioni che nel club hanno lasciato un vuoto mai colmato, al quale si sarebbe andato ad aggiungere in estate quello di ten Hag, partente in direzione Manchester.
Overmars, infatti, è stato il vero deus ex machina dell’Ajax negli ultimi anni, capace di portare cinque volte l’Eredivisie ad Amsterdam, oltre a una semifinale di Champions. Un grande lavoro, difficlmente pareggiabile, soprattutto in tempi brevi. Per sostituirlo, la società ha deciso di affiancare dal direttore tecnico Gerry Hamstra coadiuvato da Klaas Jan Huntelaar, alla prima esperienza dirigenziale. Il lavoro dei due nella stagione 2022-23, però, si è dimostrato non ottimale.
Dei tanti acquisti fatti in estate, soltanto Bergwin (nominato capitano in questa stagione) e Brobbey sembrano convincere, mentre gli altri, tra cui Lucca, Grillitsch e Conceicao hanno lasciato l’Olanda dopo appena una stagione. Una decisione figlia dei risulatti negativi, con la squadra eliminata ai gironi di Champions e che ha terminato al terzo posto il campionato: una stagione intervallata anche dall’esonero di Schreuder, con la promozione di Heithinga ad interim.
Nel mentre, nell’aprile del 2023 l’Ajax ha annunciato Sven Mislintat come nuovo direttore sportivo. L’ex direttore tecnico dello Stoccarda, capo dell’area scout dell’Arsenal e del Borussia Dortmund è stato l’uomo scelto per sostituire Overmars, e risollevare le sorti del club.
Il feeling con l’ambiente mai scattato, soprattutto in seguito al calciomercato condotto questa estate, fa crescere immediatamente il malumore tra i tifosi: l’impressione è che il direttore non stesse operando nella corretta direzione, complice anche il suo essere totalmente libero, non potendo essere seguito da Van der Sar, colpito da un’emorragia cerebrale. Anche all’interno della rosa il clima con il direttore non sembra essere stato da subito armonioso, come dimostrato anche dall’addio di Tadic, capitano e ultimo elemento rimasto della straordinaria squadra del 2019, che ha deciso di firmare con il Fenerbahce nonostante avesse ancora due anni di contratto davanti, e la promessa di un ruolo nelle giovanili per dopo il ritiro.
Nella sessione estiva di trasferimenti, Mislintat conduce una campagna “non da Ajax”. In partenza, la decisione di mandare via Heithinga, già con un buon passato nel club e cresciuto allenando le giovanili, per scegliere Steijn come allenatore, reduce dal settimo posto con lo Sparta Rotterdam, immediatamente non si è rivelata positiva. L’unico elemento rispettato nella tradizione dell’Ajax dal nuovo direttore sembra essere stato quello di cedere i giocatori più importanti: tra Timber, Alvarez e Kudus nelle casse degli olandesi entrano circa 120 milioni: un “tesoretto” quasi interamente utilizzato per acquistare giocatori da leghe inferiori, come la seconda serie tedesca, la Championship o il campionato croato, su tutti i 20 milioni spesi per Sutalo. L’investimento sui giovani talenti “made in Ajax” è stato minimo, suscitando l’ira dei tifosi e alimentando la contestazione nei confronti di Mislintat e del consiglio di amministrazione che lo ha sostenuto.
A scoperchiare il vaso di Pandora, però, è stato l’acquisto nell’ultimo giorno di calciomercato di Borna Sosa, terzino croato già cercato in passato dall’Inter. Per il trasferimento (di circa 8,6 milioni) dallo Stoccarda del terzino, l’Ajax stesso ha infatti aperto un’indagine per un presunto conflitto di interessi. Infatti, il colpo sembra sia stato facilitato da un’agenzia di scouting che potrebbe avere delle quote in una società di dati calcistici parzialmente posseduta dallo stesso Mislintat: la Matchmetrics GmbH. Al momento, il club sta indagando, comunicando comunque la totale collaborazione del direttore.
Se il calciomercato ha fatto nascere i malumori tra la tifoseria, il campo li ha veramente scatenati. Un avvio di stagione terribile in Eredivisie da parte dell’Ajax, che nella sfida al Feyenoord ha portato il club a toccare il fondo. Tre a zero dopo mezz’ora per i rivali di sempre, nella partita più importante d’Olanda. Il tifo più caldo dell’Ajax, così, ha deciso di lanciare in campo i fumogeni. Una scelta sì dettata dalla rabbia, ma studiata: volta appositamente a interrompere la partita. Il protocollo in Olanda, infatti, prevede la sospensione immediata della gara in caso di lancio di oggetti in campo, in virtù degli scontri e dei fatti di cronaca degli ultimi mesi. Un messaggio chiaro, quello dei tifosi: “Basta”. Accolto dalla società, che ha deciso di esonerare il giorno stesso Mislintat.
Dopo la tempesta, l’Ajax vuole ritrovare la quiete. E per farlo, ha deciso di tornare alle proprie origini, in una vera e propria nuova era. Ragioni che hanno portato alla nomina di Michael van Praag, già presidente dal 1989 al 2003, come nuovo direttore del board. Ritrovare la tranquillità è l’obiettivo principale nel nuovo Ajax, mentre è al lavoro per trovare il nuovo direttore sportivo. E ora anche il nuovo allenatore.
Per prendere il posto di Mislintat, i nomi sembrano essere quelli di Jordi Cruyff, ma anche Huiberts, direttore sportivo dell’AZ Alkmaar, e la soluzione interna Huntelaar. La società ha un solo diktat: voler ripristinare il DNA Ajax: spazio quindi ai giovani. I “prossimi De Ligt” potrebbero essere il diciassettenne Hato e il diciottenne Silvano Voss.
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