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AIC: “Calciatori concordi nel tutelare le posizioni delle categorie più in difficoltà”

L’emergenza coronavirus ha intaccato ogni strato sociale del paese, compreso sport ed economia. Pr questo in questi giorni tiene banco anche la questione legata al taglio degli stipendi dei calciatori, un’iniziativa presa già dalla Juventus e comunicata con una nota. 

A tal proposito l’AIC, Associazione italiana calciatori, ha diffuso una nota per analizzare largomento: “Nella giornata di oggi si è tenuta la settimanale riunione del direttivo dell'AIC e di seguito con i rappresentanti e capitani di serie A. Il momento è delicato e le recenti dichiarazioni del Ministro Spadafora lasciano presumere ancora qualche settimana di chiusura attività. 

"I calciatori sanno di dover svolgere la loro parte"

Prosegue la nota: "In quest’ottica e alla luce dell’accordo tra i calciatori della Juventus e la società si è discusso della conclusione giocata dei campionati e delle eventuali tempistiche. Dalla serie A ai dilettanti l'auspicio è quello di, avendone le condizioni di sicurezza, poter portare a termine la stagione, fosse anche superando la data del 30 giugno.  

Le condizioni di ripresa dell’attività dovranno avvenire in condizioni di approfondito controllo medico e rispettando tutte le indicazioni che verranno fornite dai medici e dalla FMSI. Nella purtroppo malaugurata ipotesi di chiusura anticipata della stagione lo scenario ci vedrà senz’altro partecipi della situazione e per questo i calciatori sanno di dover svolgere la loro parte. In questo senso è stata evidenziata come nelle diverse categorie siano diverse le esigenze ma si è stati tutti concordi nell’obiettivo di tutelare le posizioni delle categorie più in difficoltà.  

"Il mondo dilettante, il calcio femminile e i redditi più bassi delle categorie professionistiche dovranno essere tutelati, anche attraverso il ricorso a risorse interne al mondo del calcio e aiuti che dovessero venire dal sistema mutualistico generale. La costituzione di un fondo assistenziale destinato al sostentamento di queste situazioni di precarietà dovrà coinvolgere tutte le parti in causa. I calciatori sono già sintonizzati su questo ma ad oggi non si è avuto ancora contezza di quale sia la parte che vorranno e dovranno fare le altre componenti del movimento.  

Figc, Leghe, organizzazioni internazionali, quale sarà il loro apporto a questo scopo? Sarà uno degli argomenti sui tavoli di discussione che si stanno portando avanti ormai da qualche settimana e che dovranno avere come primo obbiettivo fare squadra, ognuno per la sua parte”, conclude la nota.  

Redazione

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