Un momento di discussione aperta. Un dibattito. Sul tavolo, uno dei temi più caldi non solo del calcio italiano, ma di quello internazionale. I protagonisti? Andrea Agnelli e Aleksander Ceferin, rispettivamente i presidenti di Juventus e Uefa, che in occasione del Festival dello Sport promosso da RCS di Trento hanno parlato delle possibili novità da introdurre nel sistema calcio. “L’obiettivo” sostiene il numero 1 dell’Uefa, “è modernizzare un calcio che sta cambiando. L’introduzione di una terza coppa va verso le volontà dei club e che segna il loro prestigio: ne parleremo a dicembre. Ma in generale dovremo semplificare molti aspetti del calcio, e Agnelli lo sa bene. Se non svilupperemo il sistema, ampliandolo ai più piccoli Paesi, il calcio andrà morendo“.
La replica di Agnelli è arrivata subito, ed è sembrata porsi su un binario diverso rispetto a quello di Ceferin: “Stiamo valutando il calcio del futuro. Le modifiche della Champions per ora sono state minime, mentre noi puntiamo a una maggiore inclusività. Il caso dell’Atalanta è evidente: non interessano le qualificazioni, ma, almeno in Italia, piace il gioco vero. In qualità di presidente dell’ECA (Associazione dei Club Europei) posso dire che siamo in sintonia con l’Uefa e loro con noi. Ma il 2024 sarà la carta bianca: scadrà il calendario internazionale, e si potrà costruire qualcosa di nuovo. Abbiamo tornei che iniziano sfalsati, che si giocano in mesi diversi… Dobbiamo pensare a un nuovo bilanciamento delle coppe nazionali, di maggiore solidarietà verso i Paesi che ne hanno bisogno. È una sfida emozionante“.
Che però non potrà contare sulla Superlega. Un’idea di Agnelli, che per ora Ceferin rispedisce al mittente: “Per me danneggerebbe alla lunga il calcio mondiale” dice il presidente Uefa. “Sarebbe noiosa, perché se pensiamo a Juve e Bayern che giocano ogni settimana, alla fine sarà più noioso che vedere, per dire, il derby Juventus-Torino. Per me è fuori questione, e finché sarò qui combatterò per non farla. Se la Lega è chiusa, possiamo dimenticarci dello sviluppo e della solidarietà“.
Non piace nemmeno la Club World Cup (Agnelli: “Non funziona, non si capisce bene cosa sia“), ma sembra proprio sul tema della Superlega che si aprirà un tavolo di discussione. “Spesso in passato” ribadisce il presidente bianconero, “ho fatto riferimento ai modelli americani che funzionano. Scherzando ho spesso detto a Ceferin che se mai dovessimo fare la Superlega, la faremmo altrove. La mia volontà è trovare un modello che permetta sviluppo e crescita all’interno del sistema. Ma la cosa più importante deve restare vincere la massima competizione nazionale: è un dogma che non va cambiato“.
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