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Figlio di Paolo e nipote di Fabio: chi è Adrian Cannavaro, convocato per la prima volta in Serie A

In Serie A è arrivato un altro Cannavaro, dopo Fabio (lo zio) e Paolo (il padre), è ora il momento di Adrian. Classe 2004, nato a Napoli, gioca nella Primavera del Sassuolo, l’ultima squadra di suo padre Paolo. In occasione della partita di campionato contro il Torino, Dionisi lo ha convocato per la prima volta in una partita di Serie A.  

Credit: Martina Cutrona

 Nonostante il padre lo abbia chiamato Adrian in onore del suo ex compagno di squadra Mutu (i due hanno giocato insieme al Verona e al Parma), il ruolo del giovane Cannavaro è il difensore centrale, lo stesso dello zio e del papà. Per la sua prima partita in Serie A, Adrian ha scelto la maglia numero 55. 

Un nuovo Cannavaro in Serie A: chi è Adrian

Nella passata stagione, Adrian Cannavaro è stato un grande protagonista della vittoria del Sassuolo Under 18 nel Torneo di Viareggio. Il classe 2004 era il capitano della sua squadra e nel corso del torneo ha anche segnato due gol.  

Credit: Martina Cutrona

Dopo la vittoria nel Torneo di Viareggio dello scorso anno, nella stagione attuale (2022-23) è diventato un titolare della Primavera neroverde, dove sta ben figurando. Tra campionato e Coppa ha giocato 24 partite e segnato 1 gol, ma soprattutto sta mettendo in mostra ottime qualità.

Durante la sosta invernale per il Mondiale in Qatar, Adrian Cannavaro ha partecipato al ritiro a Marbella con il Sassuolo e Dionisi lo ha anche schierato nelle due amichevoli contro Marsiglia e PSV.

Credit: Martina Cutrona

Contro il Torino – alla prima convocazione in una gara ufficiale – è rimasto in panchina per tutti i novanta minuti del match, l’appuntamento con l’esordio in Serie A è dunque rinviato, ma la sensazione è che presto potrà finalmente giocare la sua prima partita tra i grandi, come confermato dalle parole di Dionisi nel post partita: “È un ragazzo giovane, ha fatto con noi il ritiro nella sosta invernale. È un ragazzo che si farà perché è determinato, è serio. Poi dopo a che livello dipende da tante cose. Oggi è venuto in panchina con noi perché lo merita, si allena spesso con noi”.

Emiliano Tomasini

Nato nel 1997, da piccolo facevo finte interviste ai giocatori quando giocavo alla play station, studiavo gli album delle figurine e imparavo a memoria le carriere dei giocatori. Dopo le partite con gli amici scrivevo il tabellino e le pagelle del match. Il mio sogno è sempre stato raccontare il calcio e la mia passione per questo sport. Ora ho l’opportunità di farlo: l’audience è cambiata, ma la passione e l’entusiasmo sono gli stessi.

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