Interviste e Storie

Il passato europeo e la voglia di riemergere: Aarhus, tra calcio e orgoglio della comunità

Alla scoperta dell’Aarhus, club danese guidato da Jakob Poulsen che è momentaneamente al primo posto in Superligaen.

Se vi dovessimo portare ad Aarhus quali potrebbero essere le mete più gettonate? Partiamo dal presupposto che si tratta di una cittadina meravigliosa situata sulla costa orientale della Danimarca, e almeno una volta nella vita meriterebbe di essere visitata. Tutto qui? Assolutamente no. Ad Aarhus, nel lontano 1856, è nata la Ceres, una nota marca di birra danese che è ormai diventata famosa in tutto il mondo così come sta provando a diventarlo anche la squadra della città, che è momentaneamente al primo posto in Superligaen.

Un popolo unito con una grande passione per il calcio e anche per le proprie origini, tanto che la società ha deciso di omaggiare la cittadina danese con una terza maglia particolare di colore verde ispirata all’ambiente naturale di Aarhus e all’equilibrio tra città, foresta e costa. Come ha dichiarato il direttore marketing del club, la scelta del verde cerca di “incorporare la natura che circonda Aarhus e che rende la città così speciale”.

Una società moderna, social, che cerca sempre di coinvolgere i propri tifosi proprio come sta facendo in occasione dello scontro diretto contro il Copenaghen. Il club ha invitato a decorare la città con sciarpe e bandiere dell’Aarhus per sostenere la squadra anche con lo scopo di mettere in palio i biglietti per la partita di coppa contro l’Odense il 14 dicembre al Ceres Park. Le iniziative del club, però, non finiscono qui: sempre in occasione della sfida contro il Copenaghen, alcuni capi di abbigliamento dell’Aarhus realizzati con tessuti dismessi potranno essere acquistati per aiutare le persone più bisognose.

Un club che mette al primo posto i propri tifosi e anche il settore giovanile. Ma come funziona? Viene chiamato AGF Talent e copre fasce d’età dall’U10 fino all’U19. Il centro sportivo ospita strutture per le squadre giovanili con un edificio ricco di spazi per allenamenti, educazione e analisi. Per le categorie U16-U19 c’è l’opportunità di combinare calcio e istruzione scolastica grazie a collaborazioni con degli istituti. L’Aarhus ha anche istituito una “Skills Academy” per bambini collaborando con società affiliate sparse in Danimarca. Il club ha un forte legame con la comunità, tanto che vengono spesso organizzati eventi giovanili di inclusione sociale per bambine e ragazzi. Insomma, si fa calcio in un certo modo da quelle parti.

I titoli nazionali e le notti europee in Coppa dei Campioni

L’Aarhus è tra i club più importanti del calcio danese e lo testimoniano i 5 campionati vinti e le 9 Coppe nazionali. Ma al di là dei trofei, questa squadra ha avuto modo di farsi conoscere anche in Europa attraverso la Coppa dei Campioni. Nel turno preliminare dell’edizione 1957-1958, l’Aarhus riuscì ad eliminare i nord-irlandesi del Glenavon, ma dovette interrompere il proprio cammino agli ottavi contro il Siviglia.

L’Aarhus, in virtù del quarto titolo nazionale, partecipò anche alla Coppa dei Campioni 1960-1961. Dopo aver eliminato Legia Varsavia e Fredrikstad, i danesi furono eliminati dal Benfica ai quarti di finale. L’ultima volta dell’Aarhus in Coppa dei Campioni risale al 1986-87, ma anche lì l’avventura terminò agli ottavi di finale, ancora una volta contro il Benfica. Qualche anno dopo, arrivò l’eliminazione ai quarti di Coppa delle Coppe contro il Barcellona. I danesi, negli anni, si sono alternati spesso proprio tra Coppa delle Coppe e Coppa UEFA fino all’ultima apparizione in Conference League nella passata stagione.

Il condottiero: Jakob Poulsen

Uno dei principali protagonisti dell’Aarhus è sicuramente l’allenatore Jakob Poulsen, classe ’83 e vecchia conoscenza di Heerenveen, Midtjylland e Monaco. Poulsen ha iniziato la sua giovane carriera da allenatore come vice ai tempi del Viborg, per poi guidare la squadra dal 2023 al 2025 prima della chiamata dell’Aarhus.

Un profilo giovane ma con le idee piuttosto chiare. Il suo Aarhus è una squadra equilibrata, solida e ben messa in campo. Si parte col 3-4-3, con l’obiettivo di dare ampiezza, sfruttare gli esterni e alcuni profili fondamentali come il difensore Felix Beijmo, braccetto destro della difesa a tre capace di interpretare bene entrambe le fasi. L’ala Gift Links offre velocità, così come la qualità del norvegese Kristian Arnstad e Tobias Bech, ala classe 2002 che attualmente è il capocannoniere dell’Aarhus con 8 gol. Il vero punto di forza della squadra è il collettivo. Risultati? Gol, solidità e primato (momentaneo) in classifica. La stagione è ancora lunga, ma l’Aarhus continua a sognare.

A cura di Gerardo Guariglia

Redazione

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