Categories: Interviste e Storie

A tutto Parigini: “Io, il Toro e la Nazionale. Grazie Camplone”

Ciak, si gira. Stage cominciato, da ieri l’Italia che verrà si allena a Coverciano per lo stage voluto dal ct Ventura. Ringiovanire la rosa della Nazionale per aprire un ciclo verso Russia 2018, il messaggio è passato chiaro e tondo. C’è tanta Atalanta, come è normale che sia dopo un avvio di stagione da favola. Ma in qualche modo c’è anche qualche spruzzo di granata. Quello che Ventura conosce bene. Prima che venisse colpito da febbre (e sostituito da Biraghi), aveva convocato Barreca, lo aveva visto crescere dalla Primavera e la B e seguito quest’anno quando Mihajlovic lo ha fatto esordire in A. Ed ha chiamato Vittorio Parigi, rapidissimo attaccante del ’96 che è di proprietà del Torino che si ritrova a vivere il sogno di ogni bambino. “Faccio di un lavoro quella che è la mia passione più grande, ossia giocare a pallone”, racconta a gianlucadimarzio.com. Il suo ruolo? Ne ha provati tanti, ma garantisce: “Mi trovo bene come esterno offensivo!”. Anche se dopo un’annata notevole con la Primavera del Torino, l’impatto con il calcio professionistico non è stato facile per il ragazzo di Moncalieri: “Alla Juve Stabia sarò sempre grato per avermi fatto esordire in un campionato come quello di Serie B a soli 17 anni, anche se ritrovarmi a vivere lontano da casa è stato difficile. Di sicuro questo è servito per formarmi come persona, non solo come calciatore”.

“L’anno successivo mi sono ritrovato al Perugia, dopo aver conosciuto – anche se con poche presenze in campo – la serie B.” Ed è da lì che ha inizia il suo periodo migliore. “Ho cominciato a giocare con più continuità, ho iniziato a segnare, che per un attaccante come me è la cosa che dà più soddisfazione.” Sotto la guida di Camplone diventa titolare inamovibile, segnando cinque gol e regalando altrettanti assist. Il suo prestito viene prolungato per la stagione successiva. Ma quando tutto sembra andare per il meglio, nella seconda parte di campionato, arriva un brutto infortunio che lo costringe a saltare molte partite.

Il peggio ormai però è alle spalle, ora Vittorio è in prestito al Chievo, una bella realtà del nostro campionato. Dove è pronto a dare il suo contributo anche da subentrante: “L’obiettivo è sempre quello di impegnarmi a fare meglio e contribuire come posso! Nel momento in cui mi verrà data la possibilità, darò tutto me stesso per poter aiutare la mia squadra e sperare che si faccia un bel campionato. Lo spero per me e ovviamente anche per il Chievo”.

Poi una battuta sull’Under 21 ritrovata: “Riguardo l’ultima partita contro la Danimarca devo dire che abbiamo cercato di fare gol in tutti modi. Purtroppo non ci siamo riusciti, ma di sicuro ne rimarrà la prestazione.” Parole già da leader per Parigini, che non si nasconde quando c’è da parlare di obiettivi futuri: “Torino è casa mia. Ho fatto tutte le giovanili con loro e il mio sogno, fin da bambino, è quello di poter un giorno diventare un giocatore fondamentale per questa squadra. Ho un buon rapporto con il presidente Cairo, lo ritengo non solo un grande presidente ma soprattutto un grande uomo. Lo stimo e sono convinto che porterà il Torino a grandi livelli come sta già facendo”. La voglia di tornare al nido, con un bagaglio colmo di esperienze in giro per l’Italia: “E perché no, magari contribuire a vincere anche il campionato e ottenere buoni risultati in Europa League.” Mai banale, Vitto, sognatore ad occhi aperti. Intanto si gode la nazionale dei grandi, il futuro può attendere ancora un po’.

A cura di Rocco Tedesco

Redazione

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