“Tutto e subito…”. La serie A, si sa, è uno dei tornei più esigenti ed è allergico alla parola “progetto”. Con un inversione di tendenza, però, rispetto alla passata stagione: sei esoneri nel 2015-2016 contro i quattro del 2016-2017. Calo rispetto alla quattordicesima giornata della passata stagione. Nello stesso turno del campionato 2015-2016 saltava la panchina di Andrea Mandorlini, che lasciava il Verona nelle mani di Delneri. Il primo a salutare la propria squadra è stato Castori, che dopo appena sei giornate lasciava il posto a Sannino, per poi tornare alla guida del Carpi alla dodicesima giornata. Seguirono poi Walter Zenga, messo alla porta dalla Sampdoria alla dodicesima giornata e Giuseppe Iachini a Palermo appena una giornata dopo.
Quest’anno il primo a lasciare la panchina è stato Davide Ballardini, dopo appena due giornate. Sempre un ex rosanero il secondo a saltare, Giuseppe Iachini, che alla settima giornata salutava Udine. Frank de Boer, invece, è riuscito a resistere nella panchina dell’Inter fino all’undicesima giornata, prima di lasciare il posto a Stefano Pioli. Ancora Palermo protagonista alla quattoricesima giornata, con l’esonero di Roberto De Zerbi, arrivato in serata: al suo posto Eugenio Corini.
Esoneri in calo anche per quanto riguarda la serie B: sei contro i sette del passato torneo. Mario Petrone salutava Ascoli all’undicesima giornata e veniva sostituito da Devis Mangia. A Como, sempre all’undicesima, Carlo Sabatini lasciava il posto a Gianluca Festa. Tris di esoneri, perché anche il Latina decideva di cambiare: Mario Somma prendeva le redini al posto di Mark Iuliano. A Livorno Panucci salutava alla quattordicesima giornata e lasciava il posto a Bortolo Mutti. Il primo a saltare è stato Domenico Toscano che dopo quattro giornata ha lasciato a Roberto Breda il compito di salvare la Ternana. Poi è stata la volta di Cristiano Scazzola a Vercelli, sostituito da Claudio Foscarini dopo il settimo turno. A La Spezia Nenad Bjelica ha resistito fino alla quattordicesima, poi la squadra ligure è passata a Domenico Di Carlo.
Quest’anno Il primo a ricevere la lettera di licenziamento è stato Franco Lerda che ha lasciato il Vicenza nelle mani di Pierpaolo Bisoli dopo sette turni. Alla dodicesima giornata la stessa sorte è toccata a Massimo Drago, con l’arrivo di Andrea Camplone al suo posto alla guida del Cesena. Appena un turno in più per Roberto Stellone, sostituito a Bari da Stefano Colantuono. Sedicesimo turno fatale per Domenico Toscano ad Avellino e per Serse Cosmi a Trapani: in Irpina è già arrivato Novellino, a Trapani si tratta con Roberto D’Aversa. Si è invece dimesso Giuseppe Sannino, che ha lasciato la panchina libera a Salerno: trovato l’accordo con Gollini.
Dieci esoneri totali contro i tredici dello stesso periodo dell’anno scorso, cambio di tendenza evidente per i presidenti delle 20 di serie A e delle 22 di serie B. Tutti eccetto uno, Maurizio Zamparini, che conferma anche in questo torneo la sua fama di “mangia allenatori”.
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