La contestazione dei tifosi sugli spalti, un accenno di rissa tra i giocatori nel sottopassaggio e negli spogliatoi: Lecce-Juve Stabia è stata una partita ad alta tensione, con la squadra di Pasquale Padalino che ha vinto per 3-2 la sfida casalinga contro la formazione di Carboni.
Un match da piani alti della classifica che, nonostante le cinque gare mancanti da qui al termine della stagione, sa già di playoff. La vittoria conquistata nel pomeriggio dal Foggia a Catanzaro tiene infatti ancora lontani i giallorossi, inchiodati a sei punti di distanza. Il primo posto sembra sempre più lontano, ancora una volta il Lecce appare destinato a giocarsi la Serie B prendendo l’ultimo treno, quello, appunto, della sfida playoff.
Da qui, il malcontento dei tifosi giallorossi, che, ancora una volta, si sono schierati sin dall’inizio contro Padalino, continuando anche dopo il risultato positivo ottenuto grazie ai gol di Marconi, Tsonev e Caturano (di Paponi e Cutolo, invece, le marcature dei campani). “Cantiamo solo per la maglia”, urla la curva, accusando i calciatori e l’allenatore di scarso impegno nelle ultime uscite. “Vattene da Lecce” è il coro meno offensivo rivolto al numero uno giallorosso. Anche questa sera, gli ultras hanno portato avanti la contestazione nata nel dopo-partita di Foggia, in occasione dell’abbraccio di Padalino, nato proprio a Foggia, con alcuni calciatori avversari. I supporters della curva avevano riservato, invece, un’ovazione a Mimmo Renna, ex giocatore e allenatore giallorosso, festeggiato nel prepartita sul terreno del gioco per i suoi 80 anni: “siediti in panchina, Mimmo Renna siediti in panchina“.
Contestazione per Padalino come per il…TAP. I tifosi del Lecce si sono apertamente schierati contro il gasdotto che, nelle ultime ore, sta sensibilizzando migliaia di pugliesi: “giù le mani dal Salento”, cantano sugli spalti. Un’ iniziativa a favore dell’ambiente, con gli ultrà giallorossi che, per qualche minuto, hanno fatto sì che il mondo del calcio abbracciasse una tematica così delicata.
Clima teso sugli spalti, insomma, con la curva nord che, a fine gara, ha fischiato i suoi giocatori che si avvicinavano al settore. Anche in campo, però, il termometro dell’agonismo ha raggiunto temperature molto alte: in più occasioni, i giallorossi Fiordilino e Cosenza e l’ala campana Kanoute sono stati protagonisti di alcune scaramucce ripetutesi anche al termine della partita nel cerchio di centrocampo. Sotto gli occhi degli ispettori della Procura Federale, i tre si sono “beccati”, successivamente, all’ingresso degli spogliatoi. Il Lecce passa contro la Juve Stabia; la delusione dei tifosi ancora no.
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