Piove praticamente sempre il 4 maggio a Torino. Una coincidenza, certo. Ma incredibile. Perché il 4 maggio, per i tifosi del Toro ma per tutto il mondo del calcio, rappresenta una data tragica, indimenticabile. Poco dopo le 17 di questa data maledetta, nel lontano 1949, si spegneva una delle squadre più gloriosi, vincitrici, leggendarie di sempre: l’aereo che alle 9.45 era partito da Lisbona, con a bordo tutti i componenti del Grande Torino, si schiantava nella collina retrostante la basilica di Superga, quando mancava una manciata di minuti all’atterraggio.
Persero la vita i diciotto campioni granata, insieme con i tecnici, il massaggiatore, i dirigenti, i membri dell’equipaggio, i giornalisti, tutti al seguito della squadra che stava per vincere il quinto scudetto consecutivo. Roba da record, per quei tempi e non solo. Valentino Mazzola e compagni hanno fatto la storia del calcio. Del calcio mondiale. E piace sempre citare l’epitaffio di Indro Montanelli, scritto sul Corriere della Sera: “Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto in trasferta”. Pioveva anche quel giorno, a Superga. Chi c’era e l’ha poi raccontato, se lo ricorda bene.
Valentino Della Casa
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