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“13-04-14: quello che resta non è mai passato”. Torino, il ritorno di Cerci

“Quello che resta non è mai passato” Alessio Cerci torna a Torino. Lo farà da avversario, per la seconda volta: numero 10, maglia dell’Hellas Verona sulle spalle. Con il Milan non riuscì a scendere in campo, con i gialloblù la storia potrebbe essere diversa: come lo accoglierà il popolo granata? Amore vero o infatuazione: ancora un giorno per sapere la verità. Flashback, ricordi torinesi che riportano alla stagione 2013-2014, con Cerci che fa impazzire i cuori granata e quello di Gian Piero Ventura: “odio e amore” tra i due.

“Cerci è un giocatore che va capito: ha grandi potenzialità, anzi enormi. Tutto sta nel saperlo capire e gestire al meglio. Se sta bene fisicamente e mentalmente può tranquillamente giocare in qualunque squadra d’Europa: il punto non è quanto si allena, ma come si allena”. Il binomio Ventura-Cerci una sicurezza e Alessio torna ad essere il Thierry Henry di Valmontone, come ai tempi della Primavera della Roma. L’indolenza lascia spazio all’estro e alla furia agonistica, il Cerci granata è sintesi di tecnica, potenza e imprevedibilità: ricordate tutti il gol al Genoa? “13-04-14, 47:47 2T” è diventato un tatuaggio, indelebile nel cuore di Alessio.

Vittoria in rimonta, in due minuti il Torino ribalta il risultato: al Gol di Cerci l’Olimpico scende giù. Emozioni intense, che rimangono a lungo negli “album dei ricordi”, tra i pensieri più esaltanti.E’ la svolta della stagione, i granata credono al ritorno in Europa dopo vent’anni e Cerci-Immobile diventano i nuovi Pulici-Graziani: una coppia d’oro. Anzi, d‘azzurro, perché Cesare Prandelli inizia a pensare seriamente di portarseli ai Mondiali in programma in Brasile. Non sarà forse Arjen Robben a ricordare Cerci, ma dire il contrario, ad aprile 2014, non era una “bestemmia” calcistica.

Il 18-05-14 l’altra gara indimenticabile. Il ’92 di Fiorentina-Torino segna la fine della favola: Cerci sbaglia il rigore del 3 a 2 granata. I tifosi viola non risparmiano l’ex, bersagliato dall’inizio alla fine da fischi e insulti. Alessio piange.Poi la scelta, l’eterno dilemma: i soldi o la felicità? Cerci sceglie Madrid. A distanza di pochi mesi forse arriva il pentimento. “Quello che resta non è mai passato e quella data tatuata sul petto,13-04-14, quando tutti i cuori granata vibrarono intensamente. Messaggio d’amore al Toro e ai suoi tifosi attraverso Instagram.

A 3 anni di distanza i sentimenti non sono cambiati e Alessio la scorsa estate ha fatto di tutto per tornare ad indossare la maglia del Torino:come verrà accolto dal pubblico? Il teatro è lo stesso del 13-04-14, il boato e gli applausi verranno trasformati in fischi? A tifosi del Toro la sentenza.

Francesco Caruso

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