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Data: 08/02/2017 -

Watford, Mazzarri: "In Premier per la sintonia con Pozzo. Napoli? Avventura splendida, tifo azzurri contro il Real"

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Dopo le ultime esperienze italiane con Napoli e Inter, Walter Mazzarri si è preso un anno di stop prima di volare al Watford, in Premier League. Una esperienza british che sta regalando diverse soddisfazioni all'allenatore italiano, attualmente decimo in classifica. Sulla sua avventura presente e sul suo passato, si é raccontato lo stesso Mazzarri attraverso le pagine de La Gazzetta dello Sport, partendo proprio dal Watford: "Avevo voglia di mettermi in discussione e di affrontare un'esperienza diversa. La Premier mi ha sempre affascinato, c'erano state altre richieste ma ho scelto il Watford perché mi sono trovato in sintonia con le idee del presidente Gino Pozzo. Ho chiesto solo una cosa: un dialogo continuo e diretto con lui". L'acquisto invernale più importante in casa Watford é stato sicuramente , che ha ammesso di aver scelto il club anche per Mazzarri: "Mi ha fatto piacere, ho apprezzato come si sia subito calato nella nostra dimensione. I risultati sono in linea con le richieste del club, mi é stato chiesto di salvare la squadra, consolidare la categoria e di valorizzare i giocatori".

E sabato c'è lo United di Mourinho ad Old Trafford: "Con Mourinho c'è un buon rapporto e stima reciproca. É stato molto affettuoso all'andata. In qualche modo ci assomigliamo". Dal presente in Inghilterra al passato al Napoli: "Il ricordo di una splendida avventura. Vincere la Coppa Italia e riportare la squadra in Champions dopo Maradona sono stati risultati eccezionali. Mi porto dietro anche il rapporto con i giocatori e i napoletani". Napoli che si prepara ad affrontare il Real in Champions: "Il Napoli può giocarsela. É arrivato il momento di superare finalmente gli ottavi. Tifo per il Napoli. Non ho dimenticato l'amarezza dell'eliminazione con il Chelsea nel 2012, quando il gol di Ivanovic nei supplementari ci fece salutare l'Europa".

Dall'esperienza brillantissima con il Napoli a quella più difficile all'Inter: "Penso che il tempo sia stato galantuomo. C'erano molte attese , come é lecito nel caso di un club come l'Inter, ma nel giudizio non si tenne conto dell'effettivo valore della rosa. Pochi dopo il mio arrivo ci fu un cambio storico al vertice del club, con il passaggio delle consegne da Moratti a Thohir. E poi mi ritrovai con diversi calciatori in scadenza di contratto. Prima della svolta societaria eravamo secondi, poi scivolammo al quinto posto, ma quella era l'esatta dimensione dell'Inter di allora".



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