Non sarà il Leicester di Ranieri, però è pur sempre una favola. La protagonista stavolta si chiama Girona e, invece che in Inghilterra, la storia è ambientata in Spagna. Tutto ha inizio nel maggio 2017: una squadra di provincia (Girona, l'omonima città, conta circa centomila abitanti) e dalle maglie biancorosse conquista il secondo posto in Segunda e ottiene, per la prima volta in assoluto, la promozione in Liga. L’impatto con la massima serie è più che positivo e, sin da subito, il Girona mostra con orgoglio il suo asso nella manica: el Municipal de Montilivi, lo stadio da tredicimila posti che, per l’intero campionato, ospiterà le gare interne dei biancorossi. Le prime due giornate di Liga parlano chiaro: Girona-Atletico de Madrid 2-2, Girona-Malaga 1-0. Quattro punti nelle prime due in casa, niente male per una neopromossa. Il 29 ottobre, la storia si ripete: miracolo al Montilivi e Real Madrid battuto 2-1. Vittoria in rimonta firmata da Stuani e Portu, i gioielli di casa che hanno già raggiunto la doppia cifra in campionato: grazie ai loro gol, il Girona non ne vuole sapere di mollare la prima metà della classifica. Quella tranquilla salvezza, obiettivo prefissato a inizio stagione, che per tutti sarebbe stato comunque un successo, comincia a sembrare troppo poco per i ragazzi di Machìn. Il 17 dicembre, allora, via ad una nuova impresa, seppur inconsapevole, che ancora oggi continua: trasformare il Montilivi in un vero e proprio bunker. Tre mesi più tardi, il Girona viaggia, nelle partite interne, ai ritmi di Barcellona e Siviglia: nelle ultime sei partite giocate in casa, i biancorossi hanno sempre vinto e, come se non bastasse, non hanno mai subito gol. Numeri impressionanti, che hanno lanciato la neopromossa al sesto posto in classifica. Il che, a fine stagione, significherebbe preliminari di Europa League. Tra le mura del Montilivi, il piccolo Girona può sognare in grande: avanti il prossimo.
Foto: Twitter @GironaFC
