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Data: 31/10/2016 -

Torino, Mihajlovic: "Abbiamo dormito sui gol presi, ma ritrovato mentalità: in Serie A chi si ferma è perduto"

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Aveva chiesto una reazione ai suoi, nel tentativo di migliorare un rendimento in trasferta peggiorato dal K.O. di San Siro contro l'Inter, ricevendo tuttavia risposte positive solamente parziali: buon primo tempo, con vantaggio immediato di Benassi, ed una ripresa che, oltre ai due gol subiti, ha rischiato di vedere l'Udinese sfiorare in più occasioni il definitivo vantaggio. Sinisa Mihajlovic, dopo il pari guadagnato in rimonta dal Torino alla "Dacia Arena" contro una squadra di Delneri in ottima forma, ha commentato così il punto conquistato dai granata ai microfoni di Sky Sport: "Devo dire che torniamo a casa con un punto e una buona prestazione, nel primo tempo siamo andati in vantaggio e abbiamo dominato: la nostra vera colpa è stata non chiuderla e non essere cinici. Nel secondo tempo hanno messo quattro attaccanti fisicamente forti ed è stata una partita più equilibrata, ci hanno messo in difficoltà: la mia squadra è stata brava a recuperare poi, penso che il pari sia giusto ma noi dormiamo e prendiamo sempre gli stessi gol anche se continuiamo ad allenarci. Dobbiamo migliorare in questa fase".

"Se vogliamo lottare fino all'ultimo per un posto in Europa dobbiamo migliorare il nostro rendimento fuori casa, come ho detto ai ragazzi oggi la prima cosa che dovevamo riacquistare non erano i tre punti ma la nostra mentalità e il nostro carattere, che sono nel DNA del Torino. Lo abbiamo fatto ma dobbiamo mantenerlo, perchè in Serie A chi si ferma è perduto - prosegue Mihajlovic, che ha poi parlato anche della sua espulsione - Mi sono chiarito con gli arbitri, anche se avevamo diversi punti di vista, ma va bene così. Non ho capito bene perchè ma va bene, stavo parlando e non ho toccato nessuno, ma non voglio nemmeno che nessuno mi tocchi: hanno deciso così, mi prendo le mie responsabilità. La squadra? Al momento è al 50%, stiamo lavorando sulle fondamenta e dobbiamo avere sempre lo stesso spirito, senza sbagliare l'approccio alla gara, migliorando anche su altri particolari di gestione della partita. La squadra è giovane, se avessimo sempre giocato come oggi avremmo avuto qualche altro punto in più".

Infine, sulla posizione di de Boer sulla panchina dell'Inter, da ex calciatore nerazzurro: "Non voglio entrare in queste cose, non conosco l'ambiente e non sto all'interno: de Boer ha il mio rispetto, perchè oltre ad essere stato un grande giocatore è una persona corretta, è più facile cambiare un allenatore piuttosto che undici giocatori. Penso che le colpe vadano suddivise egualmente tra società squadra e allenatore, ma non so cosa succede, mi dispiace per de Boer ma non è ciò che mi preoccupa di più".



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