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Data: 11/10/2017 -

Svegliarsi oggi a Panama. Prima volta ai Mondiali, storia di un piccolo miracolo

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3 novembre, festa dell’indipendenza. 4 novembre, giorno della bandiera nazionale. 10 ottobre, giorno della prima qualificazione ad una fase finale dei Campionati del Mondo di calcio. Sì, toccherà aggiungere un giorno alle due feste nazionali di Panama, che oggi si è svegliata (si fa per dire, perché sembra ancora tutto un sogno) qualificata per Russia 2018. Evento storico, tanto che il governo panamense ha sancito che la giornata di oggi, 11 ottobre 2017, sia festa nazionale. Niente lavoro, solo festeggiamenti. Musica per le orecchie dei panamensi: si dice siano uno dei popoli più felici al mondo, nel loro istmo di terra che unisce Nord e Sud America, uno dei pochi paesi transcontinentali del mondo, dove modernità e tradizione si mescolano perfettamente. Già nella notte la gente è impazzita per strada, dopo il gol del capitano Roman Torres al minuto 87 della partita contro Costa Rica, che ha regalato qualcosa di insperato. Sì, perché per il Panama sembrava già tutto finito dopo la sconfitta nello scorso turno contro gli USA. 0-4 e -2 in classifica, con gli americani attesi dal “facile” match contro Trinidad&Tobago, cenerentola del girone CONCACAF. E invece… l’Honduras batte il Messico portandosi a 13 punti e gli USA si suicidano perdendo 2-1 e restando a 12. Il resto è storia, con Panama sotto 0-1 in casa contro Costa Rica. Il pari è un discusso gol fantasma, il 2-1 fa impazzire un intero popolo (telecronista panamense in primis). E lo striscione in russo (!) esposto allo stadio ha portato davvero bene...

La qualificazione fa davvero scalpore. Perché, sebbene il movimento calcistico sia cresciuto negli ultimi anni, lo sport che la fa da padrone in Panama è il baseball, seguito dalla boxe. E in effetti basta dare una rapida occhiata alla rosa della nazionale: età media alta, soltanto tre tra i convocati per la Copa America Centenario (squadra eliminata ai gironi) giocavano in Europa. Jaime Penedo, portiere 36enne della Dinamo Bucarest, Abdiel Arroyo, attaccante dell’RNK Spalato e Erick Davis, difensore dello Streda in Slovacchia. L’eroe di ieri, invece, Roman Torres, milita nei Seattle Sounders in MLS… Il miglior piazzamento in una competizione internazionale resta il secondo posto ottenuto nella Gold Cup nel 2005 e nel 2013. Basterebbe questo a far capire la portata di questa impresa e il perché venga festeggiata così.

Anche perché, ad aprile, googlando “Panama” e “Calcio”, il primo risultato non era affatto confortante e piacevole. Una brutta storia, che ha ricordato la tristemente famosa uccisione di Escobar avvenuta in Colombia dopo USA 94: Amilcar Henriquez, 33enne centrocampista della Nazionale e dell’Arabe Unido, è stato freddato a Colòn in un agguato, ucciso da colpi d’arma da fuoco. E sebbene le circostanze dell’omicidio non siano state ancora chiarite, l’episodio è riconducibile agli ambienti della malavita, che aveva già mietuto altre vittime tra i calciatori panamensi: Eric Luna e Javier de la Rosa. Una triste consuetudine, che risulta ancora più amara se si vanno a leggere le parole proprio di Henriquez sul sito della FIFA, poche settimane prima della sua morte: “Questa è l’ultima occasione per consegnare a questa generazione di calciatori un finale prestigioso, in un periodo in cui abbiamo lottato duramente. Abbiamo dato tutto, andare ai Mondiali è il sogno più grande che possa esserci e lo vogliamo tutti”. Il sogno di Henriquez e dei Los Canaleros adesso è realtà: Panama e Russia non sono state mai così vicine.



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