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Data: 14/02/2017 -

Riecco Zico: "Napoli, puoi fare il colpaccio. La Juve è la più forte; Inter, aspetta Gabigol"

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Otto anni d'assenza ed ora il grande ritorno. Come Maradona a Napoli, Zico è pronto a tornare ad Udine per fare rivivere ai friulani le emozioni degli anni che furono. “Sono molto emozionato all’idea di tornare ad Udine dopo anni perché la città ed i friulani mi sono rimasti nel cuore - ha dichiarato Zico nell'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport - Ringrazierò sempre gli amici del club di Orsaria che espongono sempre uno striscione con il mio nome, ma anche l’Udinese che mi ha invitato alla festa dei suoi 120 anni. Faccio sempre il tifo per l’Udinese ma in Brasile si vedono poche partite di Serie A. Non posso esprimere un’opinione sui giocatori ma domenica, quando vedrò Udinese-Sassuolo, mi farò un’idea più precisa e sono sicuro mi piacerà il nuovo stadio”.

Ci sono aspetti di Udine che rimarranno sempre nel suo cuore, tra cui "l’affetto dei tifosi dentro e fuori dal campo ed il rapporto coi compagni: c’erano tanti buoni giocatori ed è un peccato non aver vinto di più! Mancavano però gruppo e mentalità. Ad esempio, dopo aver battuto in amichevole il Real Madrid, qualcuno si spaventò pensando che la gente ci avrebbe chiesto lo scudetto, ma io avevo lasciato il Flamengo campione di tutto perché volevo vincere con l’Udinese. Partimmo bene poi nel secondo anno peggiorammo".

Prima di tornare ad Udine però, tappa a Madrid per Real-Napoli: "Domani non tifo per nessuno anche perché non gioca più il mio grande amico Roberto Carlos. Sarà una bella sfida: il Napoli ha un bravo allenatore che li fa giocare bene e possono fare il colpaccio. Basta che non abbiano paura perché quello stadio mette in soggezione e non devono lasciare spazio a Ronaldo, che è un fenomeno e può castigarti in ogni momento. A Madrid spero di riabbracciare Maradona, che per me è un grande amico. Gli hanno fatto tante feste a Napoli ma non sono invidioso perché anche io sono stato sempre festeggiato ad Udine e per me ciò vale uno scudetto. E pensare che io e Diego avremmo potuto giocare insieme: mi voleva il Napoli nell’estate del 1984, la stessa in cui presero Maradona, ma non forzai la mano con l’Udinese per rispetto nei confronti dei tifosi. Insieme, io e Diego, ci saremmo divertiti!”.

Parole d'elogio anche per la Juve: "La Juve è la squadra più forte in Italia e quella che mi piace di più perché è la più costante; mentre ad esempio il Napoli a volte lascia dei punti. La Juve cambia molti giocatori ma continua a vincere: ha la storia dentro di sé".

Poi, sul sempre minor numero di brasiliani in Serie A: "Non ci sono più i soldi di una volta e la Serie A è diventata meno attraente: negli anni ’80 c’era sempre il tutto esaurito e ad esempio ad Udine più di 25 mila abbonati. Su Gabigol posso dire che lo conosco bene ed ha avuto qualche difficoltà di adattamento in un campionato difficile, ma ha sempre segnato ed è uno che fa tanti gol. Prima o poi il successo arriverà anche per lui e l’Inter fa bene ad aspettarlo".

Su Neymar, dopo le recenti polemiche legate alla fascia da capitano della Seleçao: "Ci tengo a chiarire che la mia non è una critica a Neymar ma dico solo che un giovane come lui deve pensare soltano a segnare. Poi, quando tra qualche anno sarà più libero di testa, sarà il capitano perfettto".

Infine, gli auguri a Roberto Baggio: "Innanzitutto ringrazio Baggio perché ha sempre affermato di ispirarsi a me come giocatore. Mi dispiace non aver mai giocato con lui nemmeno in una delle partite con le vecchie glorie. Gli faccio tanti auguri per i suoi 50 anni. Invece per quanto riguarda il mio futuro ho smesso di allenare in India e per adesso mi dedico ai miei nipoti ed alla mia scuola calcio a Rio, facendo anche da commentatore televisivo, ma se mi offrono una panchina io ci sono. Prima però penso a tornare ad Udine e non vedo l’ora di farlo".



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