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Data: 25/02/2017 -

Petagna: "L'Europa un sogno, ma possiamo farcela. Gasperini mi ha cambiato la carriera"

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Ora viene il bello. Per l'Atalanta di Gasperini, che continua a stupire e a non fermarsi, e per i suoi sogni d'Europa. Oggi alle 18 alle 18 i nerazzurri affrontano al San Paolo contro il Napoli di Sarri uno degli esami di maturità più importanti della stagione. Tutto l'ambiente è consapevole dell'importanza della partita. A cominciare da Andrea Petagna, sempre più un leader della squadra, che in un'intervista al Corriere dello Sport ha detto: "Il Napoli è una squadra straordinaria, l’unica che può competere con la Juve perché ha ritmo di gioco e qualità tecnica oltre a attaccanti fenomenali e... ad Hamsik che è il loro uomo in più: difende e non c’è nessuno in Europa bravo come lui negli inserimenti. Sono sicuro che non troveremo una squadra distratta dalle coppe. Le grandi sono abituate a giocare tante partite e a rialzarsi dopo le sconfitte come quella di Madrid. Contro il Chievo lo hanno dimostrato. Dovremo giocare una partita attenta e aggressiva per impedire loro di giocare. All’andata ci siamo riusciti aggredendo gli azzurri alti e rispetto ad allora siamo migliorati. L’Atalanta può competere con le prime perché ha un grande allenatore, un bel gruppo, una società importante e un centro tecnico fantastico".

Ora, si diceva, viene il bello. Perché l'Europa è lì, a portata di mano: "E’ il nostro sogno. Se continuiamo così possiamo farcela. Gagliardini? E' forte e lo conosco da quando avevamo 15 anni. Pensavo potesse arrivare in una grande e sono contento per lui. Cristante lo ha sostituto bene. Segno poco? Al primo anno in A, a 21 anni, credo di aver fatto bene. Tanti grandi attaccanti del passato e del presente alla mia età non avevano fatto meglio. E’ vero che potrei segnare di più, ma per me un assist o un rigore procurato valgono quanto una rete. E finché mi fa giocare, anche Gasperini la pensa così. Lui mi ha cambiato la carriera, mi ha fatto tirar fuori qualcosa in più. Mi alleno più seriamente. La gente pensa che sia vecchio ma ho 21 anni, non 40... Mi frega il fatto di aver debuttato in Champions a 17 anni con il Milan dove ho vinto uno scudetto Giovanissimi, uno con gli Allievi e un Viareggio. Alla Samp si aspettavano un altro giocatore, ma io non ero pronto e maturo. Milan? Ogni giocatore ha un percorso davanti a sé. Se fossi rimasto, non sarei mai migliorato. Il mio centravanti ideale? Ibrahimovic, al quale ho fatto da raccattapalle a San Siro prima di allenarmici insieme un paio di volte a Milanello. E’ il più completo al mondo".

Eppure, c'è stato un momento in cui Petagna ha addirittura pensato di non poter più giocare a calcio, di non farcela: "Dopo l’anno speso tra Latina e Vicenza il Milan non mi ha portato in ritiro e mi sono trovato in mezzo a una strada. Dico grazie a Petrone e all’Ascoli. Non credo che il Milan mi rimpianga, perché ha Lapadula e Bacca. In futuro chissà.... Intanto spero di arrivare davanti ai rossoneri. Tornare in una grande? Non lo so. Adesso sono in un club fantastico e sono felice. Se farò bene qua, il resto sarà una conseguenza. Indossare la maglia della Nazionale è una bella esperienza. Ventura ci dice di assimilare i suoi concetti del 4-2-4 perché un domani potrebbe chiamarci. A giugno avrò l’Europeo con l’Under 21 e voglio far bene lì, magari dopo aver portato l’Atalanta in Europa. Se arrivassimo in Europa League mi faccio i capelli gialli come il Papu Gomez. Il Papu è un fenomeno e spero che ci regali altre delle sue magie. Magari già a Napoli".



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