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Data: 20/01/2018 -

Lecce-Catania, sfida senza tempo né categoria: dai tempi del Papu e Cuadrado alla lotta-promozione per tornare grandi

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Meno uno. Conto alla rovescia quasi agli sgoccioli per la sfida tra Lecce e Catania, “big” del Girone C di Serie C: l’appuntamento è fissato per domani alle 14:30, allo stadio Via del Mare di Lecce. Mancheranno poi altre 15 partite, ma la sfida potrebbe pesare già tanto sulla corsa per la promozione diretta. Il Lecce è in testa al girone con quattro lunghezze di vantaggio sui rossazzurri e, con una vittoria in questo scontro diretto, si porterebbe a +7, ipotecando già a gennaio un biglietto diretto per la Serie B. Ma il Catania è consapevole del proprio valore e, dopo aver mancato più volte l’aggancio alla vetta, insegue un sogno ancora lì, vicino e realizzabile.

Conquistare tre punti in casa della capolista – che in questo campionato ha perso solo una partita, proprio a Catania nella gara d’andata – riaprirebbe definitivamente la corsa a due verso la promozione diretta. Impresa difficile ma non impossibile: l’ultima vittoria rossazzurra in Puglia risale alla stagione 2011/12. Erano altri tempi, per il Catania come per i giallorossi: tempi gloriosi, in cui non c’era un salto di categoria da inseguire, dal momento che l’obiettivo stagionale era la salvezza in Serie A. Quell’anno, al Via del Mare, gli ospiti conquistarono i tre punti nel finale di partita, quando al 90’ minuto fu un tiro dalla distanza del Pitu Barrientos a regalare la vittoria ai siciliani, nonché la gioia del primo gol in maglia rossazzurra all’attaccante argentino. Era il Catania di Vincenzo Montella, del Papu Gomez, di Spolli, di Legrottaglie, di Maxi Lopez e di tre calciatori che saranno in campo anche domani: Francesco Lodi, Giovanni Marchese e capitan Marco Biagianti. Dall’altra parte, in campo, c’era un Lecce destinato a retrocedere a fine stagione, nonostante giovani del calibro di Cuadrado, Bertolacci e Muriel, esplosi sotto la gestione di Serse Cosmi, e giocatori d’esperienza come Oddo e Di Michele.

Sei anni più tardi, Lecce e Catania condividono un sogno: tornare a essere grandi, quanto prima possibile. Un obiettivo non troppo difficile da raggiungere ma che, allo stesso tempo, è strettamente legato all’esito della partita di domani. I salentini e gli etnei hanno, rispettivamente, il primo e il secondo miglior attacco del girone ed il Catania vanta anche la miglior difesa. Stesso numero di vittorie, 13, ma i ragazzi di Lucarelli hanno collezionato più sconfitte (già cinque fin qui, contro una sola subita da Lepore e compagni).

In questa stagione, il Lecce non ha mai perso nelle partite interne: una sconfitta al Via del Mare manca, per i giallorossi, dallo scorso 23 aprile, quando lo 0-1 contro il Messina – allenato proprio da Lucarelli - sancì la fine dell’esperienza di Padalino sulla panchina del Lecce. Da Lucarelli a Lucarelli, insomma: Cristiano sa come si battono i giallorossi. E pensare che, prima di diventare la “bestia nera” dei salentini – sconfitti per 3-0 nella partita d’andata -, l’ex capitano del Livorno era adorato dai tifosi giallorossi: 27 reti messe a segno tra il 1999 e il 2001 con il Lecce e titolo di miglior marcatore stagionale in Serie A (record poi battuto da Javier Chevanton) nella storia del club. Ne sa qualcosa Checco Lepore, numero 10 e capitano della formazione di Liverani che, in un’intervista ai nostri microfoni (leggi qui), raccontò di quando, nelle vesti di raccattapalle, assisteva alle prodezze di Cristiano e correva per abbracciarlo ogni volta che faceva gol.

Un tempo, a mettere il pallone in rete, ci pensava Lucarelli, che domani dovrà guardare la partita dei suoi ragazzi dall’alto della tribuna del Via del Mare, a causa della squalifica rimediata nella scorsa gara contro la Casertana. A sostituirlo, sulla panchina dei rossazzurri, ci saranno Vanigli e Conticchio, anche loro con un passato da calciatori nel Lecce.

Sedici anni dopo bomber Cristiano, l’attacco giallorosso è affidato a Torromino, Di Piazza e Caturano, che si contendono le due maglie da titolare previste nel 4-3-1-2 di Fabio Liverani. Dei tre, il più profilico in campionato fino ad ora è stato Caturano (otto gol), seguito da Di Piazza a quota sette mercature messe a segno finora: insieme, gli attaccanti giallorossi insidiano nella corsa al titolo di capocannoniere del girone proprio il rossazzurro Davis Curiale, fermo a quota nove. E pensare che, appena due stagioni fa, il bomber del Catania vestiva la maglia giallorossa. Quell’anno, l’attaccante nato in Germania faticò – come anche lo stesso Caturano, trasferitosi a Lecce nel mercato di gennaio 2016 dal Bari – a trovare spazio, terminando con appena quattro reti all’attivo una stagione vissuta all’ombra di Moscardelli. Due anni più tardi, i due terminali offensivi si ritroveranno al Via del Mare: questa volta, però, da protagonisti e da avversari.

Spettacolo in campo e, di sicuro, sugli spalti: la capienza dello stadio di Lecce è stata ampliata, portando il numero di posti disponibili a più di 24mila. A meno di ventiquattro ore da una partita che potrebbe essere decisiva per le sorti del campionato, sono già 9mila (che si aggiungeranno ai circa 6mila abbonati) i tagliandi venduti: 18mila spettatori previsti, il pubblico sarà quello delle grandi occasioni. Le stesse che Lecce e Catania non vogliono più farsi sfuggire.

a cura di Angela Sciuto e Francesco Calvi



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