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Data: 14/11/2017 -

"Lacrime di un uomo vero: ora tocca a Donnarumma". Buffon, il pensiero dell'agente Martina

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"Fin da quando mi divertivo in pineta con i miei amici, a 6 anni, sapevo che il mio sport sarebbe stato il calcio" e l'Italia ringrazia, 175 volte. Il giorno più lungo per Gigi Buffon è ormai alle spalle. L'album dei ricordi aperto, chissà quante istantanee di vent'anni in azzurro. La fredda Mosca nel lontano 1997, il giorno dell'esordio sotto la neve. Poi Berlino, la notte più bella, quella della Coppa del Mondo alzata al cielo. Ma, come ci dirà Silvano Martina, storico manager di Gigi, una carriera può alternare grandi vittorie a cocenti sconfitte, come la finale dell'Europeo del 2012. O l'eliminazione dal mondiale russo... "Non ho ancora avuto modo di sentirlo, ma penso che non abbia passato una notte facile" - attacca subito Martina ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com - "Come tutte le persone deluse in questi momenti starà soffrendo tanto. Non ci voleva proprio per Gigi e per l'Italia, ma il calcio è fatto così".

Dino Zoff è rimasto colpito da quel pianto, arrivato naturale, nel momento del congedo all'azzurro: "Dispiace a tutti vedere un campione come Buffon in lacrime: Gigi non stava pensando a lui, piangeva per la situazione del calcio italiano, per tutto il movimento, per gli italiani. E' una persona vera, che ragiona con il cuore più che con la testa: Buffon è sempre stato così. Sono sentimenti veri, genuini, di un uomo dispiaciutissimo per l'ultimo appuntamento mancato. Il tempo lo aiuterà a capire e l'Italia andrà avanti anche senza Buffon. Gigi non deve rimproverarsi niente, ha dato tutto quello che poteva, ma a volte dare tutto non basta per raggiungere un obiettivo, dipende da tante componenti. Gli svedesi non hanno rubato nulla, ma tra andata e ritorno l'Italia ha avuto tante occasioni per segnare: meritavamo noi".

Ancora è presto per l'addio e c'è un obiettivo da raggiungere, il più prestigioso a livello di club. Martina frena: "Champions? Più se ne parla più sembra maledetta. Certamente Gigi e la Juventus proveranno a vincerla anche quest'anno, i bianconeri sono quasi obbligati a farlo. Ma, ripeto, pure se Gigi darà il cento per cento servirà anche altro per portarla a Torino". Erede? C'è già e lo ha eletto Buffon stesso: "L'Italia ricomincerà, come è sempre accaduto. C'è stata l'era di Zoff, poi quella di Tacconi e Zenga e negli ultimi vent'anni quella di Gigi. Adesso il loro erede c'è già, è Donnarumma. Gigio dovrà confermarsi, ma sarà lui il futuro numero uno dell'Italia. E non mancano di certo altri giovani di valore...". Da Gigi a Gigio, il passaggio di consegne si è consumato ieri. Nel modo più triste.



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