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Data: 01/03/2017 -

La Serie D, il Genoa, il primo gol con la Paganese. Tascone si racconta: “Il Napoli mi rifiutò ma sogno sempre l’azzurro”

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La prima volta non si scorda mai. “E’ stata un’emozione forte, di quelle che non avevo provato mai!”. Il primo gol tra i professionisti, dopo la gavetta nelle giovanili e tra i dilettanti, ha un sapore speciale. Anche perché, per Simone Tascone, è successo davvero tutto così in fretta. Le giovanili nelle scuole calcio del napoletano, la Serie D con la Frattese e poi… il salto! La Ternana prima, il Genoa poi. Un investimento per il futuro per la società rossoblù, che ha puntato su questo classe ’97. Ma prima sei mesi per fare esperienza alla Paganese, in Lega Pro. Con un maestro come Gianluca Grassadonia che gli sta dando spazio e fiducia. Ripagato, nell’ultima partita contro il Melfi, con un gol importante che ha dato il via al 4-0 ottenuto in trasferta dalla squadra azzurrostellata. “Per noi è stata una vittoria importantissima – ha raccontato Simone Tascone a GianlucaDiMarzio.com – perché dovevamo fare punti. Sono felice che sia arrivata grazie ad un mio gol, spero di farne tanti altri”.

Tre anni ricchi di soddisfazioni ed emozioni. Per un ragazzo che ha sempre sognato di fare il calciatore e che ha dedicato tutto il suo tempo a quest’obiettivo. “Non sono neanche andato a scuola, mi sono fermato al secondo superiore!”. Testardo, nonostante una delusione arrivata qualche anno fa. “Fui rifiutato dal Napoli, ma lo scoprii praticamente dai giornali. Alla fine venni a sapere che il direttore della scuola calcio in cui ero, il Materdei, mi aveva proposto agli azzurri. Ora il mio sogno è quello di conquistarmi la maglia del Napoli in futuro, iniziando a fare bene quest’anno con la Paganese”. A gennaio, però, su di lui ha puntato il Genoa. La società di Preziosi lo ha preso dalla Ternana, girandolo poi in prestito in Lega Pro. “Non posso mai dimenticare la telefonata del mio procuratore Paolo Palermo che mi accennò questa possibilità. Sono rimasto a Terni fino alla fine, allenandomi con impegno. Poi nell’ultimo giorno di mercato salii a Milano a firmare, ero felice come un bambino. Con una promessa del presidente Preziosi che mi disse ‘mi raccomando, fai quello che sai fare e mettiti in mostra il più possibile alla Paganese’. E’ quello che sto facendo, con l’obiettivo poi di essere pronto per il ritiro estivo con il Genoa”. Prima, però, due anni e mezzo alla Ternana. I rossoverdi lo pescarono in Serie D, quando Tascone giocava addirittura sotto età rispetto al regolamento previsto per gli under nei dilettanti. Un’avventura iniziata bene, finita poi con un’inevitabile separazione. “Non ho voluto più rinnovare perché c’erano delle cose che non mi piacevano, quindi ero ai margini della rosa. Poi ho aspettato fino alla fine, fortunatamente è arrivata la chiamata del Genoa. Però questi due anni e mezzo sono stati comunque positivi, mi hanno aiutato a crescere sia fisicamente che mentalmente. Quando ti alleni con calciatori di Serie B curi ogni minimo dettaglio, anche la postura del corpo. Poi lì c’era un gruppo fantastico, se la situazione fosse stata diversa avrei avuto piacere a rinnovare. Ma mi aspettavo qualcosa in più, purtroppo non è andata come speravo ma sono pronto a guardare avanti”. Il suo presente si chiama Paganese: “Qui ho trovato un grande gruppo, con Grassadonia che è un allenatore preparato e che mi sta insegnando tante cose. Poi c’è un calciatore come Reginaldo che ha giocato a livelli importanti, mi sta davvero impressionando”.

Ed ora un altro sogno, quello di conquistarsi quel Napoli che qualche anno fa lo rifiutò. “Sono sempre stato un tifoso azzurro, mio padre mi portava in Curva A a vedere le partite e i miei ricordi più belli sono legati all’urlo ‘The Champions’ oppure al coro ‘Oi vita mia’ a fine partita. Adesso vado meno allo stadio perché spesso sono in ritiro ed ho i miei impegni, ma il Napoli è la mia passione”. Idolo? “Marek Hamsik, mi piace vedere come si muove in campo e soprattutto come s’inserisce per fare gol. Anche io cerco di farlo spesso, però mi piace anche distruggere il gioco degli avversari e poi impostare l’azione. Forse, in questo momento, faccio meglio la fase di possesso palla rispetto a quella di non possesso”. Non solo Napoli, però. La realtà più vicina a lui è ovviamente il Genoa, con un altro napoletano. “Seguo con interesse Armando Izzo, un calciatore che spesso noi napoletani prendiamo d’esempio. Ha lo stesso mio procuratore, mi rivedo un po’ nella sua storia. E spero di arrivare un giorno ai suoi livelli”. Un obiettivo importante, l’ennesima sfida di una vita che per lui non è sempre stata facile. “Ci sono alcune cose che mi hanno fatto crescere e maturare. Quando ero più piccolo avevo mio padre in galera, poi vivevo in un quartiere di Napoli dove la vita non è facile. Hai tante distrazioni, non sempre è semplice vivere da atleta. Ora però ho imparato a gestirmi, anche abitare fuori casa da solo mi è servito. Posso dire di vivere come un vero professionista, solo così posso sperare di raggiungere i miei sogni”.

E domenica il primo gol nei professionisti, prima tappa verso una scalata ripida ma non impossibile. “Per arrivare bisogna avere testa, cuore e carattere: solo chi ha tutto questo può giocare nelle categorie che contano”. La convinzione e la personalità, a Simone Tascone, di certo non mancano. Idee chiare per imporsi, con una strada già ben tracciata: la gavetta in Serie D, l’esperienza alla Ternana, la Paganese, il Genoa e poi, chissà, quel sogno azzurro chiamato Napoli.



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