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Data: 20/02/2017 -

La seconda vita del 'Pampa' Sosa: "Allenare è meglio che giocare, punto ad arrivare in Serie A"

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(foto di Antonio Dacunzi)

La carriera da allenatore, nella maggior parte dei casi, è la più naturale prosecuzione di quella da calciatore. A volte per necessità, altre per opportunismo. Ma c’è anche chi vive tutto ciò come un sogno, come un obiettivo da raggiungere a tutti i costi. Ricordate Roberto Sosa? Già, ‘El Pampa’, proprio lui. Bomber della rinascita del Napoli, protagonista della doppia promozione dalla Serie C alla Serie A. E prima ancora anche dell’Udinese, dell’Ascoli e del Messina, oltre che di Gimnasia La Plata e Boca Juniors in Argentina. Vent’anni a rincorrere un pallone, con l’obiettivo di fare gol. Ma sempre con quel sogno di voler fare l’allenatore lì nel cassetto, da realizzare un giorno dopo aver appeso le scarpette al chiodo. “Già quando giocavo – racconta proprio ‘El Pampa’ Sosa a GianlucaDiMarzio.com – mi soffermavo molto a vedere quello che facevamo durante gli allenamenti. Devo dire la verità, ho sempre avuto una grande passione in questo senso. Molti ex calciatori che fanno gli allenatori dicono che era molto meglio giocare, per me invece è esattamente il contrario. Quando giochi pensi a te stesso, ora invece gestisco 25 calciatori, dirigenti, staff e tante altre cose. Responsabilità che a me piacciono molto”.

Oggi ‘El Pampa’ allena in Basilicata la Vultur Rionero, squadra che partecipa al girone H di Serie A. Entusiasmo alle stelle dopo le ultime due gare vinte, ieri un altro successo importante contro la Gelbison: 2-1 in casa, grazie ad un autorete e ad un gol di Aracri. Obiettivo? Salvezza. Ma questa Vultur sta andando forte, naviga in posizioni tranquille di classifica. E cresce, di domenica in domenica, grazie ai consigli di Sosa. Per la fortuna di Natiello, centrocampista classe ’96 molto abile negli inserimenti e che ha deciso con un gol la gara della settimana scorsa contro l’AZ Picerno, e Castaldi, centravanti argentino classe ’94. E ancora di Tandara, attaccante rumeno classe ’98, e De Rosa, centrocampista napoletano del ’94. Tanti giovani, guidati dall’esperienza di uno come ‘El Pampa’. “Sono molto soddisfatto di come sta andando. Sono arrivato alla seconda giornata, chiamato dal presidente Antonio Dipierri e dal ds Simone Grillo, contro cui ho giocato quando ero al Napoli e lui al Giulianova. Mi hanno chiesto la salvezza, obiettivo minimo che dobbiamo raggiungere”. Si guarda avanti, passo dopo passo. Ora testa alla Vultur Rionero, con un sogno importante per il futuro. “Ora sto facendo la gavetta, come giusto che sia, però punto ad arrivare al massimo. Il mio sogno è quello di allenare in Serie A. Ho fatto tutti i corsi, sia in Argentina che in Italia, e la mia tesi a Coverciano l’ho chiusa con una frase di Mandela: ‘Il vincitore è un sognatore che non si è mai arreso’. Ed io non mi arrendo, ce la metterò tutta”.



Chi in questo modo ce l’ha fatta, con gavetta e tenacia, è Maurizio Sarri. “Ma è un paragone che non farei mai – prosegue Sosa ridendo – Mi basterebbe fare il 10% di quello che fatto lui per ritenermi soddisfatto. E poi abbiamo una cosa in comune, lui è stato esonerato al Sorrento in passato come accaduto a me nella prima esperienza. Chissà che non mi porti fortuna questa cosa”. Non solo Sarri, però. Sosa ha imparato (e si ispira!) dai tanti allenatori avuti in carriera, uno in particolare: “Luciano Spalletti è sicuramente quello che mi ha lasciato di più, nonostante l’abbia avuto soltanto per tre mesi. Ma mi ha colpito per la sua personalità. Poi ho avuto altri allenatori importanti come Reja, Guidolin e Ventura, e nell’ultimo periodo del corso guardavo gli allenamenti di Benitez al Napoli tant’è che ho iniziato giocando con il 4-2-3-1. Poi, vedendo anche Di Francesco al Sassuolo ed ora molto Sarri, mi sono specializzando nel 4-3-3. Ma mi piace cambiare molto, anche a seconda delle caratteristiche dei miei calciatori e impostando le partite sugli avversari”.

Ed i risultati stanno arrivando. Con la tattica sì, ma non solo: Sosa dà grande importanza anche alle motivazioni. “Domenica per caricare i ragazzi ho messo un video negli spogliatoi del film 300, con una citazione di Re Leonida che diceva ‘prendete da loro tutto’. Punto molto sulle motivazioni, chiedo ai ragazzi di lottare e sognare con me. E questa volta ho chiesto di prendere tutto dai nostri avversari, partendo dai tre punti che alla fine siamo riusciti a portare a casa”.

Carattere, passione e determinazione: ‘El Pampa’ Sosa studia e lavora per raggiungere il suo obiettivo. Dopo una lunga carriera (e molti gol) da calciatore, c’è ancora voglia di ripartire dal basso e ricominciare la scalata. Con un sogno da realizzare e una Serie A, a distanza di tanti anni, da riconquistare ancora.


Selfie nello spogliatoio dopo l'ultima vittoria

Tags: Serie D



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