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Data: 19/11/2016 -

La battaglia vinta contro il cancro, l'esempio di Acerbi, la stima per Buffon. Matt Lampson si racconta: "Il calcio mi ha aiutato a guardare avanti"

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"Il calcio mi ha dato una spinta, è stato qualcosa per cui guardare avanti, oltre le terapie a cui mi sottoponevo per combattere il cancro. Essenzialmente è stato come un gol per me tornare in campo e non avevo certo previsto di tornare a giocare da professionista di nuovo". Quella di Matt Lampson è una storia a lieto fine. Portiere dei Chicago Fire, si definisce un 'sopravvissuto' dopo aver combattuto e sconfitto il cancro. Si è raccontato in esclusiva ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com, ha spiegato come ha lottato, come adesso con la sua fondazione aiuta i malati e le loro famiglie a non perdere la speranza e di come il calcio gli ha dato la forza di non arrendersi: "L'amore per questo gioco e il desiderio di tornare in campo non mi hanno mai lasciato. Anzi, mi hanno aiutato a tornare in scena, come sono adesso".

Presidente della LampStrong, che opera negli Stati Uniti e in Canada, il mese scorso è stato premiato dalla MLS per il suo impegno umanitario: "Appena sono tornato a giocare tra i professionisti ho pensato che questa potesse essere una buona piattaforma per raggiungere più persone possibili: è così che è nata la LampStrong – ha spiegato ai nostri microfoni -. Ho cercato di raggiungere il maggior numero di persone possibile, di cambiare più vite, di ispirare il più possibile e sostanzialmente quello che volevo fare era dare speranza ai malati di cancro durante il periodo della chemioterapia e della radioterapia che è davvero duro. Mostrare loro che possono realizzare qualsiasi cosa. Gli ho sempre detto che avrebbero dovuto usare la loro seconda opportunità di vivere per poi tornare a fare davvero la differenza".

Lui ce l'ha fatta, e nel mondo del calcio non è l'unico ad aver sconfitto il cancro. In Italia, fu Francesco Acerbi a sconfiggere un tumore e poi a tornare in campo. Una storia, questa, di cui anche Lampson ha sentito parlare, fino a definire lo stesso Acerbi "un grande modello. Penso sia incredibile che stia anche giocando in Serie A. Ha vissuto una situazione difficile e credo che questo mostri quanto lui apprezzi la vita, le cose che ama e ciò che veramente voleva era tornare in campo, per questo credo che lui sia un uomo incredibile. Ti avvilisce, il cancro lo fa, e lui è stato fortunato a non aver perso troppo tempo. Io sono stato via per diverso tempo, ma spero che lui stia facendo del suo meglio per condividere la sua storia con il maggior numero di persone possibili in Italia".

Nonostante la lontananza, Lampson segue la Serie A: "So sempre cosa succede. Ho anche giocato con Federico Higuain (nei Columbus Crew, n.d.r.), il fratello di Gonzalo che è stato un giocatore eccellente per il Napoli". E a proposito di portieri ha speso qualche parola anche su Gigi Buffon, per il quale proprio oggi ricorre l'anniversario dei 21 anni dal suo esordio in Serie A, in un Parma-Milan del '95: "E' difficile dire se Buffon sia il miglior portiere della storia, ce ne sono stati tanti di grandi. L'Italia ha avuto anche il fantastico Zoff. Poi Oliver Kahn è anche di quel livello per me, come van der Sar. Ma quello che Buffon ha fatto in carriera e la durata della stessa... E' eccezionale ciò che ha fatto per così tanto tempo. Credo che sicuramente è tra i migliori cinque portieri di sempre ed è sempre stato un modello per me, per quello che ha fatto in campo e la solidità con cui ha sempre giocato. E' incredibile, quindi senza dubbio per me è uno dei migliori di sempre".

La storia tra Lampson e il calcio è cominciata dalla sua infanzia, ma non ha indossato subito i guantoni: "Ho iniziato a giocare a calcio a 5 anni ma sono diventato portiere da quando ne avevo 8. Quindi è passato un po' di tempo prima di questo cambio di ruolo ma poi ho sempre preso sul serio il calcio, più o meno dagli 11 anni". Da lì è iniziato tutto, fino alla MLS, un campionato nel quale si è confrontato anche con alcuni italiani: "Sebastian Giovinco? Penso sia probabilmente uno dei giocatori più forti di tutta l'MLS. E' uno dei più pericolosi contro cui abbia mai giocato, è davvero un giocatore incredibile e credo che meriti di essere considerato per la nazionale italiana. Stesso discorso per Pirlo, tutti conoscono il calibro del giocatore, lui è uno che può metterti la palla dove vuole. E' fantastico e giocare contro calciatori di questo tipo è una grande esperienza, ed anche divertente. Ti mette alla prova come giocatore e prova il tuo livello".

Tornare in campo a misurarsi contro i grandi del campionato a stelle e strisce per Lampson è stato un traguardo ma anche un nuovo punto di partenza. Per diventare un esempio e per far capire che può esserci sempre qualcosa per cui lottare: "Questo è quello che vorrei che i malati di cancro sapessero. Il fatto è che stai andando a guadagnarti un'altra opportunità di continuare la tua vita e dovresti sfruttarla per realizzare qualsiasi cosa tu voglia".

a cura di Max Sardella e Guendalina Galdi



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