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Data: 24/02/2017 -

Italia’s Young Talent - Alla scoperta di Giacomo Zecca del Sassuolo: “Sogno la Serie A. Berardi è veramente un fenomeno…”

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Italia’s Young Talent - Alla scoperta di Giacomo Zecca del Sassuolo: “Sogno la Serie A. Berardi è veramente un fenomeno…”
Italia’s Young Talent - Alla scoperta di Giacomo Zecca del Sassuolo: “Sogno la Serie A. Berardi è veramente un fenomeno…”

Quattro doppiette nelle ultime quattro gare…che dire, un gran bel ruolino di marcia! Visti questi risultati ora sogna in grande e lo fa con la consapevolezza, la serietà e le qualità tecniche che lo hanno sempre contraddistinto. Questa è la storia, recente, di Giacomo Zecca attaccante classe 1997, della Primavera della Sassuolo, ora terzi in classifica nel Girone B del Campionato Primavera.

“Personalmente la stagione sta andando molto bene - racconta Zecca a GianlucaDiMarzio.com -, ho segnato 8 gol al ritorno mentre all’andata avevo già fatto 7 reti. Come squadra siamo molto soddisfatti anche per il fatto che con l’ultimo successo abbiamo agguantato il terzo posto in classifica generale. Ma non siamo ancora contenti perché la nostra ambizione sarebbe quella di recuperare posizioni sul Chievo per disputare direttamente la Final Eight”.

Quali sono le tue caratteristiche fisiche e tecniche?

“Mi considero un calciatore ben dotato fisicamente con una grande velocità, grande attacco della profondità e grande progressione. Tecnicamente ho ancora tanto da imparare e penso che a questo dovrò dedicare molte energie in futuro”.

Con Mandelli (allenatore, ndr) e con i tuoi compagni come ti trovi? Qual è il vostro punto di forza e quali sono i vostri obiettivi?

“È il secondo anno che lavoro con Mandelli e mi trovo veramente bene. Lui ha sempre tanto da insegnarci. Con i miei compagni abbiamo costruito un grande gruppo già l’anno scorso e quest’anno con l’arrivo di qualche nuovo compagno abbiamo rinforzati di molto il nostro organico e la nostra forza. Il nostro punto di forza è la grande coesione e la consapevolezza nei nostri mezzi e il nostro organico molto numeroso e competitivo”.

A proposito di rinforzi come ti trovi con l’ultimo arrivato in casa nero verde Gianluca Scamacca?

“L’arrivo di Scamacca va a completare il reparto offensivo che ritengo sia uno dei reparti più forti della categoria. Sicuramente la sua presenza ci può dare tanto.Per noi non cambia molto perché comunque tutti ci dobbiamo impegnare di più per avere il nostro posto di titolari e lui sarà uno stimolo in più”.

Nella tua famiglia ci sono altre persone che giocano o hanno giocato al calcio e che influenza hanno avuto nella tua crescita?

“Ho tre fratelli che giocano al calcio, ma non a livello professionistico. Sono dei buoni giocatori nelle rispettive categorie. Mio padre ha sempre giocato nei dilettanti arrivando fino alla promozione regionale. Certamente mi danno i loro consigli che ascolto con piacere".

“Ho iniziato a cinque anni nel River Club, squadra del paese Rivergaro nel piacentino, dove sono nato. Dopo il fallimento sono andato al Piacenza calcio quando avevo quattordici anni. Il direttore Palmieri mi ha portato al Parma dove ho giocato negli allievi e nella primavera e dopo, sempre insieme a lui, sono approdato a Sassuolo”.

Come sono state le esperienze in prima squadra con Di Francesco?

“Queste esperienze, iniziate con il raduno di questa stagione sportiva, sono state sempre molte belle e ricche di apprendimento. Ho avuto delle convocazioni in Europea League e ho giocato qualche minuto nel trofeo TIM contro il Milan, la mia squadra del cuore, che mi ha reso veramente molto felice”.

Hai avuto qualche convocazione per le nazionali giovanili?

“Si. Ho fatto qualche esperienza con la Under 16 dilettanti che è stata molto importante perché mi ha consentito di essere notato e quindi di affacciarmi al calcio professionistico. Spero di ripetere questa esperienza anche con le Under nazionali perché ho trovato per me molto utile e interessante quanto fatto in precedenza”.

Hai detto che la tua squadra del cuore è il Milan. Hai anche qualche calciatore rossonero a cui ti ispiri?

“Quando penso al passato penso a Pato, che trovavo veramente bravo. Oggi guardo con moto attenzione al fenomeno che abbiamo in casa e che è Domenico Berardi, che sta dimostrando tutto il suo valore”.

I tuoi obiettivi stagionali e nel lungo periodo?

“Un obiettivo stagionale è cercare di qualificarsi per le Final Eight e magari riuscire al alzare un trofeo come anche il Viareggio. Per la carriera spero di continuare a migliorare le mie qualità tanto fino a consentirmi di poter giocare ai massimi livelli dei campionati nazionali”.

Il tuo sogno nel cassetto?

“Il mio sogno è quello di riuscire a far diventare questa esperienza la professione della mia vita”.

Qual è il ricordo più bello della tua giovane carriera?

“Ricordo con grande soddisfazione qualche trofeo alzato nei campionati passati oppure l’ultimo gol segnato al 90’ contro la Juventus, che ci ha consentito di vincere il big match di giornata e salire al terzo posto della classifica”.

Ci vuoi raccontare un aneddoto che hai vissuto e che ha lasciato traccia nella tua memoria?

“Mi ricordo quando ancora avevo dieci anni e giocavo nel River club. Il Piacenza giocava in serie B e militava nei primi posti della classifica. I calciatori del Piacenza, come Guzman e Moscardelli, venivano a pregare nella nostra parrocchia e li guardavo con ammirazione per quello che rappresentavano. Spero un giorno di riuscire ad arrivare come loro tanto in alto perché per me sono stati esempi molto positivi”.



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