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Data: 03/11/2017 -

Due anni fa giocava in D, oggi ferma Balotelli: Luiz Felipe, guizzo di Tare da 500mila euro

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Occhio al nome: "Luiz Felipe Marchi". Con la "zeta" finale di David Luiz. Anche se i suoi modelli sono altri: "Maldini, Tiago Silva". Precisazione doverosa sintetizzabile così, in tre motivi. Vai coi primi due: sulla maglietta c'è scritto "Ramos" ed è facile confonderlo, tant'è che la Uefa ha scritto "Luis" sulla distinta, ufficializzandolo all'Europa (League) con una "S" che non c'entra: "Luiz Felipe Marchi". Col 27, grazie. E un appunto: non si può sbagliare il nome del migliore in campo. Matita blu. Perché Luiz Felipe, nell'1-0 contro il Nizza, è da 7 in pagella: "Lavoro per arrivare in alto, devo tutto a Inzaghi e alla società". Che ora vola in Europa a punteggio pieno (leggi qui).


GUIZZO DI TARE



Materia: scouting. Tutti voti alti. E una programmazione appoggiata da Lotito: "E' stato scoperto grazie alla struttura di Tare". Acquisto mirato: Luiz Felipe è stato pagato 500mila euro, ha un contratto fino al 2020 e guadagna meno di tutti (200mila euro). Due anni fa giocava in Serie D e oggi ferma Balotelli: "Non temo nessuno". Due interventi da centrale navigato, efficaci e puliti. Bene bene per uno "rapido, veloce e attento nell'uno contro uno". Parole sue. Lezione imparata dalla gara d'andata, quando Mario lo prese in controtempo diventando "Super" col suo Nizza. Misure prese, contro Balo chiude in scivolata e salva un gol, poi lo ferma col corpo. Sfida vinta. Inzaghi se lo gode, l'ha valutato in entrambi i ritiri e oggi ha una risorsa in più: "E' da applausi, si sta allenando bene dall'inizio". Auronzo, l'Austria, l'esordio in casa contro il Milan. Critiche spazzate via: "I miei compagni mi dicono sempre di stare sereno". Tranquillo, senza pressioni. Sta crescendo insieme alla Lazio.


CREW BRASILIANA


Tutti gli vogliono bene, specie il gruppetto brasiliano con Mauricio e Felipe Anderson. Tra loro anche Bastos, che parla portoghese. Sempre insieme: storie su Instagram, sushi-time da Sambamaki, passaggi in macchina per andare a Formello, dove Luiz è sempre tra i primi ad arrivare. "Bravo fratello". E ancora: "Sei stato il migliore in campo". Il suo profilo è pieno di commenti, da Strakosha a Leiva. Più la "profezia" di Wallace prima dei 10' minuti dell'Olimpico: "Mi diceva che sarebbe arrivata la mia opportunità". Verissimo. Luis Alberto lo chiama "hermano" e gli fa domande scomode sui social: "Chi sei, Sergio Ramos o Maldini?". E il ragazzo così: "No, sono solo Luiz Felipe". Uno che si è allenato in silenzio sfruttando l'occasione: 4 gare da titolare in Europa League, altre 4 in Serie A. 458 minuti di affidabilità. Arrivò in Italia l'anno scorso, dopo un'espulsione record con la maglia dell'Ituano, cartellino rosso dopo 30 secondi. Tappa a Salerno, primo gol tra i pro nella prima gara da titolare contro il Benevento: "Un'emozine che resterà per tutta la vita". Ha fatto il terzino, il centrale, è stato in Under 20 con la Selecao e ama "impostare l'azione a testa alta". Arrivò da sconosciuto, in Brasile giocava in D. Oggi ferma Balotelli e si è comprato anche la macchina. Un grazie a Inzaghi, alla Lazio e pure alla Uefa, che ora non sbaglierà più. Occhio al nome.



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