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Data: 15/10/2017 -

I tatuaggi, il 77 e l'esultanza 'alla Toni': Thereau fa doppietta, esulta e batte il suo passato

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Non è mai stato banale Cyril Thereau, in ogni cosa che fa. Anche nel rapporto con le sue ex squadre: “Non sono un grande fan di quei giocatori che non festeggiano quando segnano a una loro ex squadra. Se dovessi fare gol domenica non mi metterei a fare tre giri di campo, esulterei semplicemente come faccio sempre”. Aveva ribadito prima della partita con l’Udinese. Detto, fatto. Cyril fa doppietta e esulta alla sua maniera: indice e medio uniti, anulare e mignolo pure. Tratto distintivo: “L’ho inventato con i miei amici francesi. Mi piaceva il gesto di Toni ma non potevo copiarlo, così ho inventato questa esultanza”. Da allora l’ha utilizzata parecchie volte. Negli ultimi tre anni almeno più di 10 volte a stagione, sempre con la maglia dell’Udinese, la squadra a cui oggi al Franchi ne ha fatti due, con dedica speciale: “A mio figlio, che ogni volta che veniva ad Udine allo stadio segnavo, per questo tanti friulani mi avevano scritto di non portarlo oggi”. Da quest’anno la maglia è diversa, ma il feeling con il gol è rimasto intatto. 6 partite e 3 reti con la Fiorentina: Monsieur Thereau è diventato già un idolo dalla parti del Franchi.

D’altronde le premesse c’erano tutte: “Vestire questa maglia era nel mio destino”. Anche se il suo cuore è da sempre occupato da un’altra squadra: “Quando smetterò di giocare andrò ogni domenica al Velodrome. Tifo Marsiglia da sempre”. D’altronde, ‘Made in France’. Come il tatuaggio che ha in bella vista sul petto. Ah sì, i tatuaggi, altra sua grande passione, oltre ai gol naturalmente: “Ne ho più di 30, non posso farne a meno". Di tutti tipi, in ogni angolo del corpo. Anche sulle dita, dove campeggia un bel 77. Facile intuirne il motivo, è il suo numero di maglia da sempre: “Mi ha spinto mio fratello a scegliere questo numero e mi ha portato bene”. Da sempre legatissimo alle sue origini Thereau, come alla sua famiglia. La mamma conserva ancora gli scarpini con cui segnò il suo primo gol tra i professionisti, il papà invece prima che diventasse calciatore gli stava insegando il mestiere dell’idraulico: “Ci ho anche provato, ma dopo un’ora mi stancavo”. Di stupire però Cyril non si stufa mai, nemmeno a 34 anni. E anche il modo in cui ha conosciuto la sua Natalie è fuori dalle righe, un po’ come lui: “Faceva la cheerleader dei Miami Heat. Mi sono tatuato le sue labbra sul collo”.

Altro tratto distintivo, per un giocatore forse sempre troppo sottovalutato. Alla fine però la sua grande occasione è arrivata. E si chiama Fiorentina. Altra grande prestazione oggi e doppietta che porta la squadra viola a 10 punti in classifica: “E' stato bello segnare sotto la Curva Fiesole, sono contento. Spero di continuare a segnare, ma oggi sono felice”. In fondo il sorriso a Thereau non lo ha mai tolto nessuno. A lui basta essere libero, lo ripete spesso: “Non mi è mai piaciuto essere troppo quadrato o dover star stretto. Io devo fare quello che mi sento”. Nella vita come in campo. Libero di inventare. A 34 anni Thereau sta vivendo una seconda giovinezza, anche se in fondo sembra non essere mai invecchiato.



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