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Data: 18/01/2018 -

Record del Barça interrotto e incantesimo spezzato: ecco Melendo, il Re di Coppa entrato nella storia dell'Espanyol

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Papà, presto! Portami la tuta che Quique Sánchez Flores mi ha convocato in prima squadra”. Così gridava dalla camera sua Óscar Melendo a 19 anni quando scoprì di esser stato chiamato per la partita di campionato contro il Deportivo Alavés, la sua prima volta con i grandi. Un traguardo importante per uno che con l’Espanyol ha giocato in tutte le divisioni giovanili, ma nulla a confronto con il gol con cui ha deciso il derby contro il Barcellona.

Una rete storica in tutto e per tutto. Perché non è valsa solamente una vittoria in Copa del Rey ma molto di più: l’Espanyol, nei sei anni di militanza nel nuovo stadio, il Cornellà El Prat, nei derby con il Barça non solo non aveva mai vinto ma non aveva neanche mai segnato un gol. Numeri miseri che segnavano in maniera indelebile una inferiorità cittadina già nota a tutti e che potevano essere cancellati solo da uno che l’Espanyol ce l’ha nel sangue.

Melendo è infatti l’emblema del grande lavoro fatto sul vivaio dal club perico: è stato il primo a debuttare in prima squadra dopo aver giocato in tutte le giovanili del club dal 2001, anno in cui è stata fondata la Escola, una sorta di rivale cittadina della Masia del Barcellona, ma con sede a Sant Adrià. E dal ‘Prebenjamín’ (equivalente dei nostri ‘Pulcini’) alla squadra B, è sempre stato il più forte.

E pensare che da piccolo era stato scartato da una piccola realtà cittadina, il San Gabriel, perché troppo basso. D’altronde il fisico non è mai stato il suo forte e l’Espanyol decise di puntare su di lui 14 anni fa perché vedeva in quei piedi il proprio futuro. Previsione più che mai azzeccata visto che un anno dopo il suo debutto è arrivato anche il primo gol, quello più atteso e importante, nel derby che ha posto fine all’imbattibilità stagionale di 29 partite del Barcellona di Valverde e che ha finalmente visto l’Espanyol segnare nel suo nuovo stadio in una partita contro i culé.

Ha già scritto la storia ma non vuole accontentarsi. “Mi piace prendermi delle responsabilità e spero un giorno di diventare il capitano del club” aveva dichiarato tempo fa, e infatti, pur di rimanere all’Espanyol, ha rifiutato di fare esperienza in altre squadre in prestito per provare a diventare subito grande con la prima squadra. Umile e pronto al sacrificio, disposto a tutto per il club che ama, come quella volta contro il Leganés in cui per necessità fece il terzino, lui che ama giocare a ridosso delle punte.

Nella serata in cui Messi ha sbagliato un calcio di rigore è nata la stella di Óscar Melendo, un altro mancino che ha passato tutta la sua carriera a Barcellona, ma stavolta con la maglia dell’Espanyol.



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