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Data: 13/03/2017 -

Guardiola, Baggio e la Lazio dei giovani. A tutto Tare: “L’Europa è il nostro sogno”

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Dal 2001 in Italia, dal 2005 a Roma. Brescia, Bologna e poi Lazio. Prima da calciatore poi da direttore sportivo per un totale di dodici anni trascorsi nella Capitale. Uno dei segreti di questa Lazio giovane, guidata da Simone Inzaghi, è Igli Tare, che oggi sulle colonne de Il Tempo si racconta: “La mia passione per il calcio, inizia per strada, a scuola, tra le vie della mia città. Io nasco e cresco nel Partizani Tirana, un club di riferimento per me e per tutta la mia famiglia. Purtroppo sono tanti anni che non torno lì. Poi sono andato in Grecia, lì sono diventato uomo, in Germania invece sono maturato come calciatore, ho trascorso 9 anni molto importanti. La Bundesliga era simile a quella di adesso”. Tare ha condiviso lo spogliatoio con due icone, Baggio e Guardiola: “Roberto è il sinonimo della parola calcio, i ricordi che ho di lui rimangono unici. Purtroppo non lo sento spesso. Pep invece era già un tecnico in campo, con lui si parlava di tattica dalla mattina alla sera. E’ una persona molto preparata, da qualche anno lo sta dimostrando sul campo”.


Sul suo arrivo a Roma: “Ero in Sardegna, mi chiamò direttamente il presidente Lotito. Il mio impatto non fu positivo, arrivai e mi feci subito male. Sfortunatamente coincise tutto con l’esplosione di Pandev e Rocchi. Per questo motivo faticai molto ad ambientarmi”. La Lazio stupisce tutti anche grazie al suo lavoro, anche se ogni anno, inizia tra le critiche: “Ogni stagione sento giudicare con troppo anticipo. I miracoli accadono soltanto una volta nella vita e la Lazio non può essere sempre un miracolo. Ci vuole continuità nei risultati e nei progetti che portiamo avanti. Roma è una piazza particolare, soltanto restando uniti si possono raggiungere determinati traguardi. Però non è semplice, ci sono troppi interessi”.

Uno dei colpi recenti più importanti di Tare è stato sicuramente Milinkovic: “Ce ne sono stati anche altri, purtroppo vengono accolti tutti con diffidenza. Sergej ha dimostrato qualità e personalità. Bisogna lasciarlo crescere e magari anche sbagliare in pace”. Il 28esimo turno di Serie A si chiuderà con Lazio-Torino: “Una partita da non sottovalutare, hanno in rosa il capocannoniere del torneo. Per il nostro percorso però sarebbe importante partire subito aggressivi, vogliamo raggiungere l’Europa, è questo il nostro sogno”.



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