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Data: 27/05/2017 -

"France', non ci credo che smetti". Totti raccontato da Zeman: "Come lui ne ho visti pochi. E la Roma non è stata all'altezza..."

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Per percepire quanto abbia significato Francesco Totti per la Roma e per il mondo del calcio in generale basterebbe considerare tutto il clamore destato dalla notizia del suo ultimo match in giallorosso. Il #TottiDay è il trend: pochi dubbi. Tutti ne parlano. Soprattutto chi al capitano giallorosso vuole davvero bene ed ha significato molto in una carriera leggendaria. Proprio per questo, dopo Mazzone, ovviamente non poteva mancare chi da Totti stesso è stato definito come “miglior allenatore mai avuto”. Dai che già avete capito di chi stiamo parlando... “C’è chi lo ammira e chi dice basta: io un altro giocatore così non l’ho mai avuto a disposizione”, esordisce così per GianlucaDiMarzio.comZdenek Zeman! “Sono triste e so che lo è anche lui: voleva stare alla Roma ed era giusto che decidesse lui dopo tutto quanto ha fatto per i giallorossi. Purtroppo oggi la società non è all’altezza di giudicare ciò che Totti rappresenta e ha rappresentato per la Roma, lui l’ha trasformata da Rometta a Roma: una squadra vera”.

Impossibile trattare l’addio di Totti senza passare dalle parole del boemo. “Per me e per la Roma ha rappresentato tanto, tantissimo. Sono contento di aver avuto la possibilità e la fortuna di lavorare con lui: un giocatore fuori dal normale che ha sempre dimostrato il proprio valore ed ha scritto la storia degli ultimi 25 anni della Roma. Mi sono sempre divertito con Francesco perché come lui ne ho visti pochi”. E quanti ricordi del ‘suo’ Francesco. “Ha sempre vissuto per il calcio: arrivava al campo per primo e se ne andava per ultimo. Totti è così come lo vedete, sempre pronto alla battuta ma anche a riceverla dagli altri: uno non si arrabbia mai insomma, un ragazzo eccezionale”.

No, non ci provate a dire a Zeman che Totti si ritirerà definitivamente da giocatore: non ci crederà. “È difficile perdere l’abitudine di giocare a calcio. Proprio per questo spero continui e che qualcuno gli conceda la possibilità di farlo. Lo ripeto: se lui se la sente di continuare deve farlo fino a quando ce la farà. Nel caso, spero trovi una sistemazione adeguata anche se in Italia è difficile per ciò che rappresenta per la Roma e anche se vestirà un’altra maglia sarà sempre legato alla Roma. Avrebbe potuto fare diversamente quando ai tempi lo cercavano le migliori squadre del mondo ma lui le ha rifiutate tutte per la Roma. Sicuramente avrebbe vinto di più ma lui si è sempre sentito romano e romanista. Se invece smetterà, a me e a tanta gente mancherà ma spero faccia ciò che gli piace”.

Che Zeman ed il suo allievo si incrocino di nuovo in campo però è “difficile, magari a mangiare qualche volta insieme ma quello non c’entra col calcio”. Un addio, dopotutto. Con un augurio speciale rivolto non a Francesco ma alla famiglia Totti: “Spero che il figlio Cristian prenda la stessa strada del papà perché anche lui ha il calcio nel sangue”. Magari un giorno sarà proprio Zdenek Zeman a spiegare a Totti junior cos’ha rappresentato il papà per il calcio. O più probabilmente al piccolo Cristian ‘basterà’ il #TottiDay. Perché raccontare Francesco Totti a parole non è semplice per nessuno, nemmeno per “il miglior allenatore mai avuto” in 25 anni di una carriera infinita.

(Si ringrazia la gentile collaborazione di Grazia Di Dio)



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