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Data: 25/02/2017 -

Due 'combinaguai' cresciuti nel segno dell'Atalanta. L'amico di sempre racconta Conti, il terzino goleador: "Studiare? Preferivamo fare scherzi a Gagliardini"

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L’amicizia, quella vera. Quella che nasce così, a prima vista. Consolidata nel tempo dalle avventure vissute insieme tra risate e sana follia. “Due matti” accomunati dall’Atalanta e dall’amore per il calcio, Andrea e Michele. Anzi, Conti e Colombo, gli inseparabili dell’Atalanta dei ’94, quelli che ogni giorno percorrevano in pulmino il tragitto da Lecco fino a Bergamo tra partite ed allenamenti. “Ci siamo conosciuti grazie al calcio, avevamo 8-9 anni. Siamo sempre andati d’accordo su parecchie cose, soprattutto nel combinare disastri. A partire dai tempi della scuola, una vera tragedia per noi. E che fatica per ottenere il diploma… Studiare non è mai stato il nostro forte!”. A raccontarci questa amicizia speciale col sorriso sulle labbra in esclusiva per Gianlucadimarzio.com è Michele Colombo, uno dei due ‘casinisti’ in questione.


Combinaguai, i due, da sempre. “Adoriamo fare scherzi e la nostra vittima preferita di solito è Gagliardini. ‘Gaglia’ è un grande, un bonaccione, ma da ragazzini gliene dicevamo di tutti i colori per i suoi capelli imbarazzanti, a casco di banane: addirittura dormiva col berretto per schiacciare i capelli, un disastro! - continua Colombo, divertito - Invece Grassi è il nostro complice: quel suo accento a metà tra il bergamasco ed il bresciano è esilarante”. Una grande famiglia, l’Atalanta dei ’94. Ma tra tutti ovviamente, è Conti a detenere un posto d’onore nel cuore di Colombo. Il tono di voce che cambia nel raccontare l’amico fraterno non può che esserne la prova: Andrea è un grande amico e una persona fantastica, come tutta la sua famiglia, con cui ha un ottimo rapporto. Inizialmente può sembrare timido, ma diventa solare e ‘pazzo’ non appena prende confidenza: la sua passione è fare casino! Adora inoltre la musica rap ed il beach volley. Invece con le ragazze ha la battuta facile, è spigliato, soprattutto ora che si è lasciato con la fidanzata: diciamo che ha il suo giro”, e via di risata. A buon intenditor… Eppure, ha anche “un piccolo difetto… è un po’ tirchio! – ride di nuovo, ndr - Quando c’è da pagare tenta spesso la fuga e indovinate a chi tocca tirare fuori il portafoglio: Grassi. Che ovviamente ogni volta si arrabbia e inizia a dargli del ‘bigol’ (‘sciocco’, ‘fesso’ in dialetto bergamasco, per non essere volgari…)”. Impossibile non sorridere immaginando certe sceneggiate.


Ora, mentre Michele lavora e studia da personal trainer; l’amico Conti si è preso la fascia destra dell’Atalanta a suon di gol e assist, rispettivamente 4 e 3 in questa stagione. Due vite ormai antitetiche, che però non hanno compromesso la loro amicizia, anzi: “Ci vediamo sempre dopo la partita per bere qualcosa insieme o per fare serata, ci troviamo spesso anche in settimana. Il locale preferito per le serate è il 'Capogiro’ a Bergamo; mentre spesso con i vari Caldara, Gagliardini e Grassi mangiamo 'Ai Giardini', un sushi bar sempre di Bergamo. Ci vogliamo veramente bene, siamo cresciuti insieme.


Non solo un grande amico, Conti, ma anche e soprattutto uno dei terzini più forti della Serie A, che probabilmente dalla prossima stagione vedremo in azione in un top club italiano o estero. “Parliamo poco di calcio, voglio lasciarlo tranquillo, anche se spero che arrivi presto in una big: fa la differenza. Lui ha avuto il grande merito di crederci sempre. Non mi aspettavo potesse arrivare così in alto fin da subito, è stato decisivo un suo cambiamento soprattutto mentale: ora ha la testa sulle spalle, è più consapevole di ciò che sta facendo”. Una sicurezza ormai, in campo ma anche dal punto di vista caratteriale, Conti. Infine, un piccolo aneddoto: “Prima delle ultime due partite gli ho fatto l’in bocca al lupo ed è andato a segno in entrambe: penso che continuerò a farlo”. Un'ultimo sorriso prima di lasciarci, tra scaramanzia e amicizia, quella più vera. Quella che accomuna da sempre i due ‘casinisti’ dell’Atalanta dei ’94: quei due ragazzi di Lecco cresciuti tra risate e sana follia durante i tragitti in pulmino in direzione Bergamo.



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