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Data: 15/03/2017 -

De Biasi: "Palermo è nel mio cuore, ma a Zamparini ho detto no. Futuro? Mi piacerebbero Spagna o Inghilterra"

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"Io e Ventura siamo i figli di nessuno, nel senso che non avevamo chi soffiando da dietro ci spingeva. Il nostro segreto? Gavetta e risultati". Dieci giorni a Italia-Albania e Gianni De Biasi prepara con cura la sfida. Palermo il teatro del match, ma anche il teatro dei sogni di De Biasi, che in Sicilia ha vissuto momenti felici.

"Palermo mi è rimasta nel cuore" - si legge nelle pagine del Corriere dello Sport - "I tifosi mi volevano bene, ho vissuto tempi felici, malgrado le vicissitudini. Il primo anno siamo retrocessi, ma da allenatore non capisco come sia potuto accadere. La squadra era forte. Il secondo risalimmo lottando fino all'ultimo con Catanzaro e Messina. C'era anche Claudio Ranieri. Fui protagonista contro il Catanzaro capolista di un gol pazzesco e della vittoria; e a Messina, colpito da una bottiglietta d'acqua, venni ricoverato in ospedale. Dissero che fingevo. Provate a farvi centrare dagli spalti! Il Palermo però perse sul campo per un gol di Totò Schillaci e poi a tavolino. Tornare a Palermo è una grande gioia. Quando sono entrato allo stadio per controllare il terreno, ho percorso il tunnel e sono uscito in campo mi ha preso una bella emozione: il Montepellegrino che sembra di marmo rosa, il cielo limpido, mi sentivo in maglietta e calzoncini. Un altro stadio non sarà mai così suggestivo".

L'amicizia con Ranieri è rimasta nel tempo: "Ci sentiamo sempre e sono andato a trovarlo quando era al Chelsea, al Valencia e altre volte. L'anno scorso per il suo trionfo col Leicester ho telefonato, non potevo proprio lasciare. Una volta fu lui a darmi buca. Doveva essere testimone alle mie nozze, non è venuto. Giustificato. Cominciava la sua avventura col Cagliari in quella estate dell'88". Futuro: "Il contratto scade a fine qualificazione, in tempo per cominciare qualsiasi campionato. Spagna, Inghilterra? Non lo escludo, anzi è una prova che vorrei affrontare. E' il momento di una grande scelta, l'Albania mi ha dato assai, mi sento uno di loro, ma la vita continua. La mia carriera è in evoluzione. Ora mi sento giovane e con tanta voglia di altre avventure. Ranieri insegna".

De Biasi poteva guidare il Palermo al posto di Lopez: "Zamparini mi ha invitato ad Aiello. E' stato gentile. Il giorno dopo: 'Mister, venga mettiamo a posto ogni cosa'. Non sapevo come dirgli di no, ho preso due giorni di tempo e sono scappato dalla trattativa. Non me la sentivo e ho mentito: "L'Albania mi tiene stretto". Una scusa. Fosse stato il Manchester City sarei andato. Il nuovo presidente? Non capisco, come tanti tifosi palermitani. Non vorrei saltasse tutto per aria. Piuttosto come fanno ad essere indebitati se hanno sempre venduto fior di campioni da Toni a Dybala passando per Cavani e Pastore? Zamparini ha dato tanto e ha fatto sempre di testa sua. Forse non ha trovato collaboratori pronti a consigliarlo nel migliore dei modi".

Qualificazione ai mondiali difficile: "Contro Israele ci siamo castrati. Per sperare di qualificarci dovremmo battere Italia e Israele. Se guidassi l'Italia avrei più speranze. Israele non è... invincibile, purtroppo siamo andati subito sotto, ci siamo complicati la vita con rigori ed espulsioni. Ventura ci teme? Dai, guardate l'organico che ha a disposizione. Io purtroppo, tra squalifiche e infortuni avrò tante assenze, debbo inventarmi la difesa che ha già i suoi problemi senza elementi di garanzia, con due squalificati e Mavraj infortunato; davanti non riusciamo a far gol. L'Europeo insegna. Tre punti come il Portogallo, loro hanno vinto, noi no. Ho incontrato in amichevole l'Italia di Conte, oggi ci sono in palio punti e gli azzurri mi sembrano più forti".

Italia, attacco bomba: "Insigne, Belotti e Immobile vanno a manetta, giovani, e in rampa di lancio, una squadra di grandi goleador, mentre noi non la buttiamo mai dentro. Ventura ne toglie uno e ne mette un altro altrettanto bravo. Belotti è esploso, ha raggiunto la piena maturità. Mi piace Verratti a centrocampo e dietro c'è il blocco Juve che sembra eterno, per fortuna dell'Italia. Ho una squadra giovane, troppe assenze per competere, non sarà facile preparare uno scherzetto a Ventura che ammiro. In A non ci siamo mai scontrati, ricordo un Lecce-Cosenza in B, lui nel Lecce, andammo in vantaggio per due a zero, poi il tracollo e l'espulsione di un mio giocatore. Insomma, con me non vi annoiate mai".



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