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Data: 10/10/2017 -

Dal gavettone (mancato) a Ibrahimovic alla promessa di Eto’o. Il Derby della Madonnina nelle maglie di uno storico bar milanese

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Sulle spalle, in caratteri oro, c’è scritto Faina 1. Ed è rossonera. Tra un centinaio di maglie, che vanno da Chevanton a Puyol, da Panucci ad Albertini, da Totti a Cafu, iniziamo con quella di Gianni, detto appunto “Faina”. E’ il titolare del Biffino a Milano, un bar in cui l’arredamento lo fanno le casacche di calciatori del passato e del presente, piegate (e appese) ordinatamente in cornici della stessa misura. Faina 1, niente di strano, se non il fatto che la squadra del proprietario è l’Inter...

Gianni spiega subito: “Io sono nerazzurro ma ho una miriade di amici rossoneri e quella me l’ha regalata lo spogliatoio del Milan per prendermi in giro!!!”. Sono stati e sono ancora tanti i giocatori che qui si fermano per la colazione o per uno spuntino pre cena. Sono quasi tutti rossoneri forse perché - racconta ridendo a gianlucadimarzio.com - “Gli interisti devono aver saputo che qui ci venivano i cugini e quindi non si sono più fatti vedere”. Addirittura ci racconta che in passato: “Shevchenko, Nesta, Kaladze e qualcun altro che adesso non ricordo, si davano appuntamento qui al mattino, prima di andare a Milanello. Non era facile proteggerli dalla gente che creava un delirio totale non appena realizzava chi ci fosse al bancone”.

Guardandosi in giro di maglie che mai hanno mescolato il rossonero col nerazzurro ce n’è una nutrita schiera: Costacurta, Inzaghi, Pato, Maldini, Beckham, Oddo, Nesta e Ambrosini da una parte; Milito, Sneijder, Toldo, Stankovic e Zanetti dall’altra. Ma ci sono anche quelle baciate da chi, prima o dopo, ha giocato per l’altra sponda come Ronaldo, Pirlo, Cassano, Balotelli e Vieri…Ci sono poi quelle che prima che sulle pareti, albergano nel cuore di Gianni (Costacurta 5 è la sua preferita) o che lo fanno sospirare perchè "Di più non potrei chiederecome quella di Weah, donatagli da un facoltoso signore della zona.

La domanda è scontata: come ci arrivano al Biffino tutte queste maglie? Gianni sceglie due o tre storie curiose: “Di Ibra le ho tutte e due. Ma l’episodio divertente risale all’epoca in cui ha giocato al Milan: il giorno in cui hanno festeggiato lo scudetto per le vie del centro, il pullman scoperto è passato qui davanti. Nel mio tentativo (scherzoso) di tirare qualche gavettone ai cugini in festa, ha chiesto (minaccioso) chi fossi. Qualcuno deve avergli suggerito bene perché la sua 11 mi è arrivata in poche ore. Quella nerazzurra di Ronaldo invece l’ho acquistata ad un’asta benefica a favore di Emergency. Per l’occasione, oltre a Gino Strada, era presente il Fenomeno. Decisi di comprare la sua e fu proprio lui a consegnarmela. L’aneddoto più esilarante resta però quello di un altro numero 9 interista: una sera mi trovo nel lounge bar di un hotel per un aperitivo. A pochi metri da me, seduto ad un tavolo, Eto’o con la sua famiglia. Riesco ad avvicinarmi e scherzando gli faccio presente la mancata promessa per la sua maglia mai arrivata (mica vero eh!?). Lui non ci pensa un secondo, sale in camera, torna e mi dice: ’La mia camiseta!!!’. Ecco come ho avuto quella di Eto’o. Tantissimi giocatori invece non li ho mai nemmeno incontrati e in quei casi sono stati preziosi Albertini, Panucci, Costacurta e Ambrosini, coi quali (chi più chi meno) ho un legame ancora oggi. Ho avuto fortuna. Delle nuove società non si è ancora visto nessuno, ma se potessi scegliere una maglia per parte, non avrei alcun dubbio: Donnarumma e Icardi”.

L'ultima domanda è sull'esito del derby. Gianni risponde così: “Io sono un tifoso che questa partita la sente molto, quindi non la guardo proprio perché se mangio non digerisco e se digiuno mi viene mal di testa. So che rischio di perdermi delle belle partite ma non posso fare altrimenti, anche se forse, potrei dare un'occhiata, perché per capire chi vince, basta il tempo di appendere una maglia”.

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