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Data: 25/03/2017 -

I duelli con Felipe Anderson e il modello Zanetti, Dell’Orco conquista Sassuolo: tra amore, cross e fantacalcio. “Anzi, no: mi dimentico la formazione”

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È uno avanti, Dell’Orco. E l’impressione è subito quella giusta: ‘Cristian ci sa fare, eccome. Ha stupito tutti’. Carattere, passione e umiltà. Lo capiamo subito appena ce lo presentano al centro sportivo Enzo Ricci. ‘Piacere’, stretta di mano decisa e ampio sorriso. Dietro di lui intanto passano Matri e Cannavaro, i grandi vanno in spogliatoio: lui invece ci apre le porte del suo mondo. Rivive con noi la sua prima stagione in Serie A. Una storia sempre più da protagonista. Lì, a Sassuolo: “Perché si sta da Dio, qui. Ma quest’anno è più dura, l’Europa League ha influito: giocare ogni tre giorni non è semplice”.

Ecco, semplicità. La bellezza di questa parola è infinità, soprattutto se contestualizzata ad una persona. In questo caso ad un ragazzo prima e un calciatore poi. Sempre sul pezzo, Cri. Preparato. Ansia d’approccio? Zero, in campo e … in amore. “Sono fidanzato da quattro anni. Francesca vive a Milano, ci mette poco a venirmi a trovare. Lei studia e io gioco”. Perché in due è più facile, pochi dubbi. Ma Dell’Orco si è fatto da solo. Cristian lavora sodo e ti conquista, per questo scoprirlo è una bellissima sorpresa. Per il calcio e per Di Francesco, soprattutto: “Ha lanciato tanti giovani, non ha paura di farci giocare: la sua è una filosofia giusta, mi piace. È una scuola di pensiero nuova per l’Italia”. Già, impossibile dargli torto. Questione di mentalità, quella neroverde. Un ambiente sano, genuino. Una cornice ideale per i campioni di domani: “Ho legato con tutti. Poi soprattutto con i giocatori, da Mazzitelli Ricci: siamo molto affiatati”.

E La fotografia di Cristian è una grande sfumatura dai mille colori. Lo capisci dal suo profilo Instgram. Sì, abbiamo indagato: tra post per la fidanzata, ciabatte di Homer Simpson e cartoline dai Caraibi. Bella vita eh, mica c’è solo il pallone: “Amo viaggiare, a chi non piace?”. Perché sudore e sacrificio, prima o poi, si trasformano in gioie e regali: “Grazie al calcio ho realizzato tanti sogni, i primi contratti mi hanno permesso di togliermi qualche sfizio. Due estati fa sono andato a Santo Domingo con Francesca: voglio girare il mondo”. E non solo, perché il suo habitat ideale è la fascia sinistra. Sempre a tutto gas, una vita da... terzino: “Però ascolto quella da ‘mediano’ del Liga. A San Siro per lui c’ero”. Moderno, grintoso e duttile. Tante qualità da preservare nel patrimonio plasmato da Di Francesco: “Sono un giocatore abbastanza fisico e l’allenatore valorizza le mie doti”. Ok, andiamo nel dettaglio: pronti per i segreti da Sassuolo? Iniziamo: “Qui puntiamo a divertirci e divertire. L’idea è quella di un calcio veloce e verticale. E io così sono davvero valorizzato, perché gioco palla in libertà e sfrutto le sovrapposizioni”. Poi abbiamo provato a scavare un po’ di più. Perché il calcio di oggi è ricco di scaramanzia, vero?: “Assolutamente, è pieno. Quasi una moda. Ma io non sono superstizioso, le cose capitano in maniera naturale. Ah, sono gli allenatori quelli dai riti propiziatori”. E … quello di Di Francesco: “Beh, non posso dirti qual è il nostro amuleto”. Roba da spogliatoio, già.



'È un passo avanti, Cristian. Ok, è del 1994 ma ha più di 100 presenze da professionista. E poi ha pure un nipote'. I commenti dal Ricci sono questi: tutti orgogliosi di Cristian. “In famiglia siamo in tanti, papà ha sette fratelli. Mi han fatto una festa bellissima dopo l’esordio con la Lazio in ottobre”. Uno ragazzo esperto, anche di Serie B: avventure intensa al Novara: “la pubalgia però mi ha spaventato. Ti viene ma non sai quando ti va via. Poi quest’estate sono arrivato a Sassuolo, in agosto mi sono fatto male durante il ritiro”. Pochi momenti bui, tanti sorrisi. E brividi anche: “Contro la Lazio, all’esordio, ho duellato con Felipe Anderson: brutto cliente. Ha degli strappi fenomenali. È stata dura contro di lui, ma che giocatore”. In fascia, però, Dell’Orco ha già tenuto a bada esterni come Suso e Candreva. E a proposito, l’Inter: “La mia è una famiglia nerazzurra. Giocare contro la mia squadra del cuore è stato stupendo”. Ok, l’idolo sarà lui … “ovvio, Zanetti. Una persona eccezionale, i suoi sono valori veri: è il mio esempio, da sempre”. Dell’Orco, però, è una certezza soprattutto per i suoi amici: “Mi hanno scelto al fantacalcio, tanto all'asta hanno sborsato poco per me”. Quest'estate, perché la prossima il valore si alzerà eccome. 'E tu, sei un fantaterzino? “Non fa per me, o meglio: in passato ho provato a giocare eh”. ‘E quindi, sbagliavi la formazione?’: “Ma va, mi dimenticavo proprio di inserirla. Così alla fine ci ho rinunciato”. E così questo unico ‘difettuccio’ si trasforma in una simpatica curiosità. Ma ce ne sono altre, del tipo: “Abito a cinque minuti da Acerbi e sono nato il suo stesso giorno”. Il 10 febbraio, ok. Altro? “Sì, sono nato a Sant’Angelo Lodigiano: che è il paese anche di Matri”. Totale: 13.000 abitanti. Di cui due sono calciatori di Serie A e giocano con la stessa maglia. Il mondo è piccolo, ok: ma se non è destino questo…



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