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Data: 04/02/2017 -

Cassano: "Penso di poter fare ancora la differenza in serie A. In chi mi rivedo? Insigne"

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Quale sarà il futuro di Antonio Cassano? Il "Pibe di Bari" vorrebbe continuare in serie A e si allena con i ragazzi della Samp in attesa dell'offerta giusta. Cassano si dice cambiato, più maturo e tranquillo, a differenza di prima:

"Le tante volte che ho rifiutato la Juventus è stato per quello" - si legge nelle pagine del Corriere dello Sport - "Loro vogliono esclusivamente dei giocatori quadrati. Io sono una persona così. Chi mi prende deve accettare i miei pregi e i miei difetti. Adesso sono un’altra persona. Sono più equilibrato, più tranquillo, più sereno, vivo la vita in altro modo. Non c’è motivo per essere arrabbiato con il mondo intero. Mi piacerebbe continuare a giocare perché, dopo i miei figli e mia moglie, la mia vita è il calcio. Io amo il calcio, sono follemente innamorato del pallone e mi piacerebbe tornare a giocare a calcio. Ho una grande voglia. E’ la prima volta che sono rimasto al mio peso, anche se sono fermo da sei mesi. Mi sto allenando duramente con i ragazzini perché ho un grande entusiasmo per tornare a giocare. E sono pronto per farlo".

Qualche proposta è arrivata: "Sì, all’estero sì. In Italia ho avuto delle proposte dal Palermo a luglio scorso e anche il Crotone pochi giorni fa mi ha cercato. Però sono innamorato di Genova e mi piacerebbe rimanere nei dintorni, al Nord, se dovessi giocare in Italia. Se invece dovessi andare all’estero, cosa che non escludo, sarebbe ovviamente un altro discorso. Serie B? Totti a quarant’anni, con questa serie A, può divertirsi ancora un paio d’anni e io penso, a trentaquattro anni, di poter dire ancora la mia. E non facendo solo la presenza. Se arrivasse il momento in cui diventassi ridicolo nel calcio, se non ce la facessi più, sarei il primo a smettere. Io ora sono convinto di poter ancora divertirmi e fare la differenza, in serie A".

Cassano parla anche del suo futuro dopo il ritiro: "Mi piacerebbe rimanere nel mondo del calcio. Fare il direttore tecnico o nel settore giovanile, per vedere i ragazzi. Il calcio è la passione della mia vita, è l’unica droga che conosca. Chi mi somiglia? Secondo me oggi, in serie A, ce ne è uno solo. Abbiamo dei ruoli diversi, però l’unico che mi assomiglia, come inventiva, come qualità, come personalità è Insigne del Napoli. Ha genio, è terrone come me. Rivedo in lui tante cose di me. Di cosa mi sono pentito? Sicuramente la situazione Garrone. Mi ha fatto tanto soffrire e tornando indietro non rifarei mai ad una persona del genere una cosa del genere. Cosa è il calcio? E’ come la Nutella, quando la assaggi non ne puoi più fare a meno".

La più grande ingiustizia? "L’incoerenza di tante persone che ho incontrato nel calcio, perché è molto di più di una sola ingiustizia. Ci sono tante persone false e finte, in questo mondo del calcio. Questa è l’ingiustizia più grande: quando le persone sono false, sleali, perché in questo mondo di merda nel calcio ne trovi tante. E ne ho trovate tantissime. Questa è l’ingiustizia più grande: aver incontrato tante persone di merda, nel mondo del calcio".



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