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Data: 29/03/2017 -

Azzurri con sfumature... green, alla scoperta dei 5 deb lanciati da Ventura

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Talento e determinazione. Sono queste le due caratteristiche che accomunano Andrea Petagna, Leonardo Spinazzola, Roberto Gagliardini, Simone Verdi e Danilo D’Ambrosio che contro l’Olanda hanno fatto il loro esordio assoluto con la Nazionale di Gian Piero Ventura. Senza dimenticare Donnarumma, che ieri ha giocato per la prima volta titolare in azzurro, diventando così il più giovane portiere a giocare dal primo minuto nella storia azzurra, a 18 anni un mese e cinque giorni.

Chi di determinazione ne ha da vendere è D’Ambrosio, tornato a vestire la maglia dell'Italia sette anni dopo l’ultima volta in Under 21. Era il settembre del 2010 e, in quel periodo, il difensore ora all’Inter giocava nel Torino di Franco Lerda che a fine stagione venne sostituito da Gian Piero Ventura. L’allenatore genovese trasformò D’Ambrosio, facendogli fare il salto di qualità necessario per poi passare all’Inter. Oggi, tre anni dopo, i due si ritrovano in Nazionale. Proprio come Simone Verdi, classe 1992, che esordì in Serie A il 30 settembre 2012 in un Torino-Atalanta. L'allenatore dei granata? Risposta esatta, proprio Ventura che, in quella partita, applaudì il primo gol in serie A di D’Ambrosio. Destini incrociati. Verdi ha giocato cinque volte con l’Under 21, e partecipato all’Europeo del 2015. A livello di club, il centrocampista cresciuto nel Milan ha trovato la sua stabilità quest’anno a Bologna con Donadoni, dopo aver giocato ad Empoli, a Carpi e anche all’Eibar in Spagna. Con la partita di ieri, Verdi è diventato così il cinquantaduesimo giocatore del Bologna ad indossare la maglia azzurra. Il coronamento di una grande stagione nella quale il centrocampista rossoblu ha collezionato 21 presenze, segnando 5 gol e facendo anche 3 assist.

C’è poi chi è ormai abituato a stare sotto i riflettori, come Roberto Gagliardini. Nato nel 1994, ormai ha conquistato tutti. Prima Gasperini, poi Ventura, Pioli e infine anche... De Rossi il quale, dopo la partita contro l’Olanda, non ha esitato a complimentarsi con il centrocampista nerazzurro. "E' destinato a diventare un pilastro dell’Italia, ho visto subito che aveva qualcosa di diverso dagli altri”. Il “Gaglia” era già stato convocato da Ventura per le qualificazioni di novembre quando giocava ancora nell’Atalanta, senza però entrare in campo. Per il resto, solamente due presenze e 45 minuti totali in campo con l’Under 21. La svolta il 15 maggio 2016, l’esordio in Serie A contro il Genoa di Gasperini, allenatore che poi si è ritrovato a Bergamo. Sei mesi e poi subito all’Inter. In Serie A quest’anno 23 presenze, tra cui le dieci tutte da titolare con la squadra di Pioli. Il primo gol in Serie A a Cagliari, per poi ripetersi la settimana dopo proprio contro l’Atalanta di Gasperini nel 7-1 di San Siro.

Leonardo Spinazzola, invece, non è neanche passato dall’Under 21. Subito in Nazionale maggiore, con solo una presenza in Under 20. Il giocatore scuola Juventus ha esordito in Serie A con la maglia dell’Atalanta il 31 Agosto 2014, nella prima di campionato contro l’Hellas Verona nella quale ha preso in campo al posto di Maxi Moralez. Poi, solamente un’altra presenza contro il Genoa, prima di passare al Vicenza. Infine una stagione al Perugia, prima di tornare a Bergamo per la stagione della consacrazione con Gasperini in panchina. 22 presenze, 4 assist e la chiamata di Ventura. Il ragazzo di Foligno è cresciuto tantissimo nell’ultimo anno ma non ha perso l’umiltà che lo ha contraddistinto fin da ragazzino. Come raccontato settimana scorsa, Leonardo è tutt’ora un ragazzo discreto ed ambizioso. E pensare che solamente quest’estate chiese a Roberto Di Arcangelo, attuale Ds della Virtus Foligno se avesse potuto allenarsi nel loro centro sportivo, prima di iniziare il ritiro con l'Atalanta. “Non voleva disturbare”, dice Di Arcangelo, e questo la dice lunga sul carattere del ragazzo. Discreto ma allo stesso tempo deciso, pronto a raggiungere i propri obiettivi, aspettando la Juventus che ancora detiene il suo cartellino.

Sempre a Bergamo, un altro ragazzo è diventato grande: Andrea Petagna. Nato nel 1995, il più giovane tra gli esordienti di Olanda-Italia ha collezionato con l’Under 21 solamente tre presenze, ma Ventura l’ha già chiamato tra i grandi. Per lui quest’anno 5 gol e 6 assist in 31 presenze. È il faro dell’attacco nerazzurro di Gasperini. Uomo gol, uomo assist e anche uomo squadra, un attaccante completo. Ha esordito in Serie A a 18 anni, in un Milan-Verona nel quale sostituì El Shaarawy. Poi l’esperienza con la Sampdoria, e quelle in Serie B a Latina, a Vicenza e ad Ascoli, per poi tornare in Serie A all’Atalanta di Gasperini di cui è ormai titolare inamovibile. Gli occhi della Serie A sono su di lui, e adesso anche quelli di Ventura.

Giovani, talentuosi e decisi ad arrivare in alto. Questo è quello che li accomuna. Per loro, il sogno è appena iniziato. I ragazzi di talento ci sono, bisogna solo dargli una possibilità. Ventura lo sa bene, e per questo i Gagliardini, D’Ambrosio, Spinazzola, Verdi e Petagna non saranno gli ultimi, ma solo i primi. La baby Italia è pronta a farsi spazio tra i grandi.

Tags: Nazionali



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